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Dall’11 al 18 settembre 2016 torna il Tor des Geants, avvincente sfida di scorsa nel cuore dei quattro Giganti delle Alpi; una endurance trail tra le più impegnative al mondo, lungo un percorso di 330 km e 24.000 metri di dislivello che si sviluppa attraverso le Alte Vie della Valle d’Aosta.

Cresce quindi  l’attesa agonistica per il Tor, alimentata anche dal numero davvero crescente degli aspiranti al gradino più alto del podio. Tra questi, stando a un sondaggio tra chi di ultrarunning se ne intende e considerando soprattutto le sue prestazioni sul campo, Michele Graglia, ligure, classe 1983, trasferitosi negli Usa giovanissimo per portar avanti l’attività di famiglia nel settore florovivaistico e per sfilare sulle passerelle internazionali nel ruolo di modello per conto delle grandi firme della moda. Forgiato da una lunga militanza giovanile nell’atletica leggera, nel 2011 Graglia ha partecipato alla sua prima ultramaratona, la Keis, 160 km negli Usa, e da allora non si è più fermato. Corre ormai in ogni parte del mondo, gare lunghe di tutti i generi, dalla 285 km della Milano-Sanremo alla Badwater, 135 miglia nella Death Valley, alla Yukon Arctic Ultra, in Canada. Il più delle volte vinte.

A proposito di gare “al freddo”, saranno in partenza al Tor 2016 anche alcuni “alaskani” come sono ormai identificati i finisher dell’Iditaroad Invitational: Marco Berni (team Ferrino), per due volte sul podio della distanza di 1000 miglia, Sebastiano Favaro e Ausilia Vistarini (nel team dell’inglese Montane, main sponsor del Tor). La determinatissima atleta della Lomellina, che si divide tra corsa e fat-bike, è la primatista al femminile dell’Iditaroad Invitational di 350 miglia. Il team Montane sarà rappresentato anche da Petra Mückovà, la forte atleta della Repubblica Ceca, recente vincitrice dell’Orobie Ultra Trail 2016.

Per il team Eolo, l’altro main sponsor del Tor, saranno al via Andrea Macchi, primo italiano all’Utmb del 2015, Stefano Trisconi, all’esordio su una distanza così impegnativa, la popolarissima lettone-russo-piemontese Yulia Baykova e Marta Poretti, per ben tre volte vincitrice della Grande Corsa Bianca. Dunque molte le runner di grande valore, che si dovranno confrontare con le “vecchie conoscenze” del Tor, Denise Zimmerman e Lisa Borzani, rispettivamente prima e seconda lo scorso anno, con Silvia Trigueros Garrote, cuore e motore spagnolo. Ma ci sono ancor altre regine che proveranno a puntare, oltre alle cime valdostane, anche alle vette della classifica: l’azzurra Scilla Tonetti (già tre Tor in carriera, con un terzo posto nel 2013), l’inglese Jenn Gaskell, supportata da Montane e ininterrottamente sul podio di ultra di rilievo europeo dal 2009, e altre due fuoriclasse che stanno quasi ai capi opposti degli emisferi, la sudafricana Linda Doke, oltre 25 Ultra vinte in carriera tra cui la Addo Elephant Trail Run, a fine febbraio di quest’anno, 100 miglia coperte in poco più di 29 ore e settima nella classifica assoluta, e la trentunenne islandese Elisabet Margeirsdottir, che quest’anno ha corso egregiamente, oltre che nel suo Paese, anche sulle lunghe distanze di Cortina e Hong Kong.

Ancora “grandi firme” per il podio maschile. Oltre agli atleti citati ci saranno infatti anche l’emiliano Gianluca “galattico” Galeati, secondo al Tor per un soffio lo scorso anno e vincitore un mese fa della 90 km del Gran Trail Courmayeur, e Oliviero Bosatelli, primo al recente Orobie Ultra Trail sulla distanza dei 140 km. Altri italiani da tenere d’occhio sono Alexander Rabenstainer, di Chiusa (Bz), che ha stravinto un’edizione della Südtirol Ultra Skyrace a tempo di record (121 km in 18 ore e 36 minuti), il giovane Matteo Colombo, Silvano Fedel, forte trentino, e il veneto Paolo Pajaro, già in passato nelle zone molto alte delle classifiche, così come il lombardo Simone Musazzi, del team Pellissier.

Tra gli stranieri Imanol Alesom, basco, secondo alla PGTA Peneda-Geres Trail Adventure 280 nel 2015; il norvegese Sondre Amdhal, nel 2015 quarto all’Ultra-Trail Mt Fuji e alla Transcanaria e quest’anno già nella top ten della Marathon des Sables; l’irlandese Dan Doherty, già protagonista di primissimo piano al Tor dello scorso anno; Christian Fatton, svizzero, terzo assoluto all’ultima Nove Colli Running; Nauhel Passerat, francese, capace nel 2015 di salire sul podio dell’Andorra Ultra Trail Ronda dels Cims e del Grand Raid des Pyrénées. A seguire, un altro quartetto “forte”: il tedesco Jens Lukas, classe 1966 e un curriculum di successi agonistici documentati fin dal 1990, con un primo posto alla Sparthatlon, in Grecia, già nel 1999, il russo Vladimir Kot, il superneozelandese Kieron Berry (che nei dati personali del suo profilo facebook ha scritto: Mission: Tor des Géants 2016) e lo spagnolo Julio Hernuda. Casualmente ultimo nella nostra lista, ma sicuramente primo nel cuore dei valdostani, un altro spagnolo, Pablo Criado Toca, del team Grivel, quattro volte finisher a Courmayeur e sempre nelle primissime posizioni. Insomma, la conquista del podio 2016 non sarà certo una schermaglia per pochi. Tutt’altro.

I rappresentanti della Valle d’Aosta – Sono 103 (sui 350 italiani al via e sugli 850 concorrenti complessivi) gli atleti valdostani impegnati lungo i tracciati del Tor des Géants® 2016.
Tra questi le trailers sono otto: Silvana Favre, Alida Foudon, Luigia Carbogno, Marcella Pont, Giovanna Simona Villa, Arianna Glarey, Rina Gemelli, Elisabetta Negra.Nel settore maschile gli occhi saranno puntati soprattutto su Marco Bethaz, Edmondo Palmet, Giuseppe Ouvrier, Lorenzo Capra. Ma le soprese tra i trailers di casa sono sempre possibili.

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