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Venerdì, 26 Giugno 2009 LetterAltura ha ospitato un dialogo a tre voci avvolgente ed entusiasmante. Sergio Valzania, direttore di Radio 2 e Radio 3, e Lorenzo Sganzini, direttore di Rete due della RSI, che da piu anni seguono il tracciato dei pellegrini con puntuali riferimenti radiofonici, hanno colloquiato con Daniela Fornaciarini, facendo emergere l'essenza più pura del pellegrinaggio.

Figura cara alla letteratura e alla storia sin dalle antiche origini, il pellegrino di cui parlano Valzania e Sganzini non è solo colui che si muove verso altri Paesi per raggiungere i luoghi sacri ma colui che in questo suo lento camminare fa crescere in sè una nuova coscienza e un nuovo essere. Partendo dalla loro personale esperienza, i due giornalisti hanno dato risalto ad aspetti diversi di questa figura e hanno raccontato con intensità le sfumature di questa esperienza di viaggio.

Così il camminare e l'attraversare diventano ragione fondamentale per smuovere in sè qualcosa, per rendere la mente più libera e più disponibile all'incontro con gli altri e con sè stessi. Nel pellegrinaggio, sottolineano i due giornalisti e scrittori, l'uomo vive un cambiamento del suo rapporto con il tempo e con lo spazio. In passato le mete di quest’ andare erano soprattutto Gerusalemme e Roma, e le Alpi diventavano barriera-passaggio obbligato. Allora come oggi le Alpi sono così elemento di fatica e resistenza, ma è proprio questa dimensione della fatica, l'alienazione data dalla sua ripetitività e la lentezza prolungata del procedere che permettono di interiorizzare l'esperienza del viaggio.

Ne emerge quindi un'esperienza del pellegrinaggio come incessante lento camminare, come condizione favorevole alla meditazione e alla presa di coscienza di un punto di vista diverso e nuovo.  

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