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Sommario: Nei Grigioni il referendum approva in pieno il progetto Porta Alpina con la costruzione del cosiddetto accesso intermedio di Sedrun; timori da parte degli oppositori del progetto. Klimaschutz-Index, ovvero l’indice di protezione del clima: la Germania al primo posto, l’Italia in fondo alla classifica. Si chiama “Nevediversa” l’iniziativa di Legambiente per vivere le Alpi d’inverno in modo ‘diverso’, senza sci, senza tavola, senza racchette. Presentato a Torino il “Patto delle Alpi Piemontesi”, in cui viene denunciata l’emarginazione politica, economica e culturale della montagna piemontese rispetto ai centri di potere situati nella pianura e nelle città



Porta Alpina, aperta o chiusa?

I Grigioni approvano il progetto Porta AlpinaIl referendum popolare del 12 febbraio nei Grigioni ha approvato pienamente il previsto finanziamento di oltre 20 milioni di franchi per il progetto della Porta Alpina. Grazie a questo progetto (un collegamento tra la regione del Gottardo e le linee ferroviarie internazionali) ci si augura che la nuova linea porti non solo turisti stagionali, ma anche uno sviluppo per tutto l’anno.

Il progetto della Porta Alpina prevede la costruzione del cosiddetto accesso intermedio di Sedrun, che collegherà direttamente una regione di montagna alla sottostante stazione sotterranea situata al centro del tunnel di base del Gottardo in fase di costruzione.

Grazie ad ascensori che attraversano la montagna per 800 metri, dal tunnel si potrà prossimamente accedere direttamente all’ambiente alpino del Gottardo, riducendo della metà i tempi di percorrenza da e per Milano e Zurigo. Tuttavia, nonostante il chiaro risultato del referendum, la Porta Alpina non è priva di contestazioni.



Gli oppositori del progetto temono che si verifichino inconvenienti a scapito del normale esercizio della linea ferroviaria di base del Gottardo e mettono in discussione l’economicità della Porta, così come la possibilità di arginare efficacemente gli effetti negativi sulla regione attraverso strumenti di pianificazione.



Klimaschutz-Index: la protezione del clima

Protezione del clima: Italia maleNon tutti i paesi alpini proteggono il clima allo stesso modo: piazzamenti molto diversi emergono infatti da una classifica di recente pubblicazione relativa alla protezione del clima ”Klimaschutz-Index”, elaborata dall’organizzazione per l’ambiente e lo sviluppo “Germanwatch”. La ricerca confronta le prestazioni nella protezione del clima di 53 stati industrializzati ed emergenti che complessivamente sono responsabili del 90% delle emissioni di CO2 a livello mondiale.

Tra gli Stati alpini, la Germania ottiene il miglior piazzamento collocandosi al 5° posto, seguono la Francia all’11°, la Svizzera al 12°, la Slovenia al 23°, l’Austria al 28° e infine l’Italia al 38°. Secondo il Germanwatch l’indice permette per la prima volta un confronto fondato tra i diversi Paesi, in quanto prende in considerazione non solo il valore assoluto, ma anche la tendenza delle emissioni di CO2 dannose per il clima; la valutazione è completata, come terzo fattore, dalla valutazione della politica per il clima. L’indice verrà regolarmente aggiornato.



Nevediversa

Nevediversa, iniziativa di LegambienteNelle regioni alpine italiane Legambiente organizza l’iniziativa ”Nevediversa”, serie di appuntamenti che include diverse esperienze relative al vivere il rapporto con la neve e la montagna tale da far scoprire la bellezza e il piacere del paesaggio invernale senza sci, snowboard o racchette. Le Alpi sono state scoperte dalle avanguardie del turismo solo nel XIX secolo. Nel corso dei decenni quello sviluppo ha portato al turismo di massa, che ha “cambiato” l’aspetto delle Alpi. Ma il vero capitale, che rimane, è – secondo Legambiente – il paesaggio: ed è questo il punto su cui l’associazione fa leva con “Nevediversa”.

Dettagli: www.legambientepiemonte.it/nevediversa.htm



Il Patto delle Alpi Piemontesi

Il 22 febbraio 2006 a Torino è stato presentato il “Patto delle Alpi piemontesi” sottoscritto da vari esponenti della società civile delle valli alpine piemontesi. Nel documento, che è il risultato di un percorso di confronti ed approfondimenti iniziati nelle valli occitane piemontesi, viene denunciata l’emarginazione politica, economica e culturale della montagna piemontese rispetto ai centri di potere situati nella pianura e nelle città.



Ciò ha comportato lo spopolamento della montagna e lo sviluppo di modelli di turismo e di gestione del territorio tutt’altro che sostenibili. Dalla montagna piemontese viene messo in discussione l’approccio liberale, richiesta una maggior rappresentatività delle popolazioni alpine nelle strutture di potere, l’erogazione dei servizi di base e le pari opportunità rispetto alla pianura. Nel documento è inoltre evidenziato il ritardo nell’attuazione della Convenzione delle Alpi e la mancanza di uno specifico protocollo sulla popolazione alpina.

Testo del documento: www.paratge.it/valadas/politica/patto_conf_stmp.htm



fonte: www.alpmedia.net







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