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La stagione autunnale, con i suoi magici colori, è arrivata. Sulle Dolomiti è possibile camminare di maso in maso, andare per mulini, ammirare cascate e laghi, degustare le specialità di stagione, scoprire belvedere mozzafiato e incantarsi davanti allo spettacolo dei Monti Pallidi incendiati dai raggi calanti del sole.

Per vivere questo incantevole periodo dell’anno ecco la formula Dolomiti SuperSummer, vale a dire 12 valli tra Trentino, Alto Adige e Veneto, dove il foliage accoglie i visitatori con una tavolozza di rossi, gialli e bruni degna di un pittore. Un’immersione totale nella natura, escursioni alla scoperta di contrasti di colore che spaziano tra il giallo dorato dei larici e il manto verdeggiante delle conifere, con punte occasionali di rosso vermiglio, arancio e ocra delle varie latifoglie:  un paradiso per il fotografo dilettante e professionista.

Ecco le prooste autunnali di DolomitiSuperSummer nelle diverse aree e comprensori:

CORTINA D’AMPEZZO – Bellissimo in estate, in autunno il lago Sorapiss, nel Parco Naturale Dolomiti d’Ampezzo, acquisisce un’aura ancora più romantica, perché meno frequentato. È in questo periodo che tra un sentiero e l’altro è più frequente incontrare uno stambecco, un cervo, un capriolo, una marmotta, o intravedere il volo maestoso di un’aquila. Il lago offre un colpo d’occhio notevole: è uno specchio dai colori surreali, tra il turchese e l’acquamarina, che brilla come un gioiello. Merito delle sottili polveri di roccia in sospensione, portate dal ghiacciaio. Si sale con la funivia del Faloria, e giunti alla forcella Faloria si sceglie uno dei percorsi, lungo il sentiero 223 e poi 216, oppure lungo il 215, che vedono come tappa appunto il lago, perfetto per prendere un ultimo scampolo di sole e fare un pic-nic.

PLAN DE CORONES -  Un tempo questo era il granaio della Val Pusteria. Oggi c’è il “Sentiero dei Mulini”: ad acqua, vecchi anche di cinque secoli, oggi restaurati con cura, si trovano lungo il torrente di Terento, testimoni muti di un passato affascinante. Si parte dal centro di Terento, vicino a Brunico, e si seguono i pannelli indicatori: lungo la strada si incontreranno il mulino Müller e poi il mulino Tolden, a poca distanza dalle spettacolari piramidi di terra create dal fenomeno dell’erosione. Seguono, poi, i mulini Hansen, Gasser, Hansleitner e Jakobe, fino al mulino Talackerer. Tra prati e boschi si raggiunge un maso e poi ci si immette sulla Strada del Sole per tornare al punto di partenza. Una passeggiata con lieve dislivello, lunga 4,5 chilometri.

ALTA BADIA – Un inizio autunno più colorato che mai in Alta Badia, dove la tradizione agricola alpina risplende in maniera ancora più marcata in questo periodo dell’anno, con i campi bruni, i boschi gialli, il cielo terso e le montagne zuccherate. E non è raro incontrare animali al pascolo dietro casa o lungo i sentieri panoramici. Tra questi anche i cavalli Avelignesi, belli, biondi, eleganti, oppure i Norici con la loro possenza fisica e carattere mite. E sono loro i protagonisti indiscussi di una delle manifestazioni più tipiche autunnali in Alta Badia: la Cavalcata di San Leonardo. La data da segnare in calendario è domenica 5 novembre: i cavalli di razza Noriker e Haflinger, che sfileranno con in sella cavalieri in costume, accompagnati da bande e carri allegorici, daranno vita ad un lungo corteo in centro a San Leonardo. Non mancheranno gli stand gastronomici dove gustare i piatti della tradizione locale, come “turtres” e “furtaies”, e il mercato contadino.

Dolomiti in autunno, foto Alpe di Siusi

Dolomiti in autunno, foto Alpe di Siusi

VAL GARDENA – L’enrosadira la conoscono tutti: è quando al tramonto i “Monti Pallidi”, le Dolomiti, si accendono di sfumature rosate, viola e cremisi. Uno spettacolo accentuato dalle tinte calde dell’autunno, il periodo in cui viene organizzato “Burning Dolomites”, nel cuore della Val Gardena. Fino al 3 novembre, un doppio appuntamento settimanale: il mercoledì si raggiunge in tre ore il terrazzo panoramico Sëurasass al calar del sole, per ammirare la vista sul Gruppo Sella, Sassolungo e l’Alpe di Siusi (partenza ore 15.00), il venerdì si cammina dallo Stevia all’Alpe Juac, un’escursione più difficile, della durata di 5 ore (partenza ore 13.00), con una guida. L’altitudine non eccessiva rende queste mete alla portata degli escursionisti anche in autunno inoltrato.

ALPE DI SIUSI – Macchina fotografica al collo, andiamo a scoprire due degli itinerari più amati dell’Alpe di Siusi, alla portata delle famiglie e dei meno allenati. Il sentiero dei masi ad Aica di Fiè, chiamato anche “Oachner Höfeweg”, si sviluppa su antichi cammini carrabili e comunali, i cosiddetti “Kirchsteigen”, ripuliti e collegati tra di loro, attraverso prati e castagneti. Un percorso che gode di una bella esposizione solare. Partendo da castel Presule, lungo la strada si incontrano antichi masi, ponti sospesi, panchine e numerosi belvederi, tra cui la croce Schnaggenkreuz, area panoramica affacciata su Fiè e sul massiccio dello Sciliar. Un altro sentiero facile e di grande bellezza è quello intitolato alla coppia di sciatori e alpinisti Hans e Paula Steger, che si snoda da Compaccio fino a Saltria attraverso prati e pascoli. Lungo il percorso delle bacheche illustrative raccontato le meraviglie naturali incontrate.

ARABBA – Uno dei luoghi più suggestivi che si può scoprire a Livinallongo del Col di Lana nella valle di Fodom è il sentiero delle cascate di Retiz: impossibile non restare affascinati dalla varietà di piante, rocce e scorci caratteristici che si incontrano, in particolare dove il Rio Chiesa si getta con grande fragore da un salto roccioso. Il sentiero si chiama, un dialetto, “Teriol dei pisciándoi de Retic”, ed è un vero e proprio percorso botanico – storico – geologico in mezzo a prati e boschi, cespugli di rosa canina e sambuco, che si dipana lungo i piccoli borghi di Col, Retic e Fopa. L’autunno è forse la stagione migliore per passeggiare lungo questo itinerario di un’ora e mezza circa, apprezzando i mille colori del foliage, ascoltando i suoni della natura e curiosando tra i pannelli descrittivi.

SAN MARTINO DI CASTROZZA – Dal verde al giallo al rosso, al bruno. Una transizione cromatica da cogliere in tutte le sue sfumature, passeggiando lungo i sentieri a cui fanno da meravigliosa cornice le Pale di San Martino. Si consiglia la Val Canali, con i suoi faggi e larici che si specchiano nelle acque del Lago Welsperg. Anche i boschi di Sagron Mis regalano suggestivi spettacoli nei mesi che precedono l’inverno con faggi, aceri, ciliegi e larici che creano una tavolozza dalle mille sfumature, dal verde al giallo, al rosso e all’arancio. Un’altra piacevole passeggiata è Cordognè-San Giovanni, oppure il sentiero Marciò, che attraversa la famosa Foresta di Paneveggio, dove larici, sorbi e aceri creano contrasti di colore con gli abeti rossi impiegati per le casse armoniche dei violini fin dai tempi di Stradivari. In autunno diventa il regno dei cervi.

VALLE ISARCO – In pochi minuti davanti ai nostri occhi si apre un panorama spettacolare sulla conca di Bressanone, la Valle Isarco e l’inizio della Val Pusteria. Il tempo di fare qualche foto dall’altro, a bordo della cabinovia della Plose, e siamo già a quota 2050 metri, di fronte a un paesaggio ancora più imponente, che si apre sulle Dolomiti. Chi lo desidera può trascorrere varie ore qui, a prendere il sole, fare pic-nic e giocare con i bambini nel parchetto dedicato all’arrampicata, oppure proseguire verso la vetta della Plose. Interessanti come tappe anche i tanti rifugi alpini della zona. Per concludere la giornata, niente di meglio del Törggelen, tradizione tipica dell’autunno che segue il periodo della vendemmia, in voga nelle taverne e le locande: gustare le specialità culinarie della zona, tra castagne arrosto, prodotti locali e vino delle cantine di zona, in una Stube.

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