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La stella più luminosa della costellazione del Cane maggiore, sorge e tramonta col sole e lo accompagna dal 24 luglio al 26 di agosto, periodo del più grande caldo. Estendendone il significato, la canicola è il grande caldo, il percepire le temperature più alte di quelle che sono; l’ingiallire delle foglie anche se l’autunno è lontano; la fatica a sopportare un caldo che può essere davvero pericoloso.

Non un viaggio al centro della terra, nelle viscere magmatiche di un pianeta vivo, ma le temperature record che si stanno registrando in questi giorni in tutta Italia (arco alpino compreso) e che faranno del mese di giugno 2005 forse uno dei più caldi dell’ultimo secolo.



Ora, le raccomandazioni per non esser vittime degli effetti collaterali del caldo sono davvero tante. Ad esempio, l’ufficio federale della sanità publica in Svizzera raccomanda di mantenere il sangue freddo dopo la canicola dell’estate 2003, la più torrida degli ultimi cinque secoli, che solo in nel piccolo paese rossocrociato ha provocato quasi mille decessi in più rispetto alla media stagionale.



I più esposti alla calura (temperature oltre i 30 gradi e tassi di ozono molto elevati), sono spesso gli anziani, categoria tra le più vulnerabile. Alcuni consigli anti-caldo, quelli di sempre, sono: evitare di compiere sforzi nelle ore più calde della giornata, ripararsi dal calore, bere molto e mangiare leggero, soprattutto frutta e verdura, mantenere gli ambienti casalinghi freschi, aprendo le finestre solo nelle ore più fresche, tenendole chiuse in quelle più calde.



Le temperature elevate e le ondate di calore vanno però oltre, provocando anche un aumento dei tassi di ozono, che a loro volto causano infiammazioni alle vie respiratorie e una diminuzione delle capacità polmonari, che possono indistintamente colpire tutti.

Lo spostamento verso nord delle masse di aria calda, favorisce inoltre l’afflusso di insetti portatori di malattie infettive e offre la possibilità a specie vegetali allergeniche di insediarsi in nuovi spazi vitali. È il caso dell’ambrosia, che si sta diffondendo in modo massiccio anche sulle Alpi.



E se qualcuno pensa di difendersi dal caldo con l’uso dell’aria condizionata, attenzione. Gli esperti informano, “aria condizionata sì, ma con giudizio”. Quindi al bando gelo estremo, ma anche apparecchi con filtri sporchi o accesi tutta la notte.

Il ‘fresco artificiale’ dà sollievo contro la canicola di questi giorni, ma se non si adottano le opportune cautele può causare problemi di salute che vanno dal banale mal di gola, al torcicollo, fino a bronchiti, polmoniti e addirittura infezioni batteriche.



Secondo i medici, i momenti critici per chi fa largo uso del condizionatore sono la notte e il dopo pranzo. Di notte temperature basse ‘condizionate’, possono significare fastidiosi dolori muscolari, laringiti e tracheiti. Dopo pranzo il condizionatore può anche causare delle congestioni dovute a quello che il nostro corpo percepisce come un vero e proprio shock termico.

Insomma, la virtù sta come sempre ‘nel mezzo’ (leggi “buon senso”): attenti dunque al caldo. E al freddo.







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