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Da qualche anno sono stati attivati numerosi Sportelli Linguistici anche nell’area Walser, per salvaguardare, conservare e promuovere la lingua. Ma è ragionevole chiedersi come mai e da quando è cominciata la decadenza dell’antica lingua.

Mortarotti, già Albert Schott, nella prima metà del secolo scorso, prendendo ad esempio il vecchio tiglio di Macugnaga, sosteneva che “L’antica pianta con i suoi ricordi muore poco a poco, sola e sconsolata e come essa tra qualche secolo probabilmente l’albero della lingua tedesca attorno al Monte Rosa perderà le foglie e disseccherà, così che solo i vecchi discorreranno ancora nella lingua venuta dal nord, che essi hanno parlato nella loro giovinezza”. Settant’anni dopo lo Schott, il Bohnenberg nella sua fondamentale opera sui dialetti walser, ne puntualizza la situazione affermando che indubbiamente bisogna tener conto di un ampio e rapido declino del tedesco nelle colonie italiane. Previsione che si è puntualmente verificata.

Quali siano le ragioni di una così rapida decadenza di una lingua e di una cultura rimaste inalterate per quasi sette secoli? Secondo il Mortarotti si deve cercarle molto indietro nel tempo, quando gli uomini per vivere avevano preso l’abitudine di recarsi come emigranti stagionali in varie città e regioni d’Italia, dove erano costretti ad imparare la lingua, così facendo la popolazione maschile era già allora bilingue. Poi con la formazione dello Stato nazionale, dalla scuola venne bandito il tedesco e insegnanti italiani sostituirono spesso i maestri nativi. Gente straniera cominciò a prendere residenza nelle valli walser, tra cui i corpi di finanzieri incaricati di vigilare il confine, quindi venne introdotto il servizio militare che portò fuori valle i giovani di leva, mettendoli a contatto con commilitoni di origine diversa.

Anche la chiesa spesso per mancanza di clero che avesse conoscenza del tedesco, ebbe la sua parte di responsabilità nell’affrettare la decadenza della lingua walser: nella seconda metà dell’800 predicazione e spiegazione della dottrina cristiana cominciarono a tenersi in italiano, mentre vennero banditi dalla liturgia i vecchi canti tedeschi.

Infine anche la viabilità contribuì al depauperamento della lingua, con l’apertura delle alte valli verso il basso cessarono i rapporti con l’alto Vallese e aumentarono i contatti con Donodossola e il fondovalle

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