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Un programma di tre settimane (23 giorni), dal 25 marzo al 17 aprile 2006, attraverso la Valle Camonica e il Sebino, con sconfinamenti nell’alta bergamasca; una sessantina di appuntamenti, con spettacoli teatrali e folcloristici di spessore; un grande impegno artistico-organizzativo; scenografie macroscopiche (illuminazione notturna di tutte le chiese): tutto questo è , in sintesi, Crucifixus, festival di primavera dedicato al sacro.



Crucifixus è il festival che promuove la riscoperta delle tradizioni religiose del territorio sia nelle forme popolari (feste, processioni e sacre rappresentazioni), sia nelle forme più colte (drammi liturgici, sermoni medievali, antiche preghiere). Crucifixus ‘lavora’ sulla valorizzazione del patrimonio artistico locale, in contatto con artisti di caratura nazionale.



Nata come rassegna nel 1998 su iniziativa della cattedra di Storia del Teatro e dello Spettacolo dell’Università Cattolica di Brescia, Crucifixus è divenuto festival nel 2001: originale percorso di reinvenzione del patrimonio teatrale ed artistico che dà vita a memorie, tradizioni, autori e culture del passato, confrontandole con scritture contemporanee attraverso contaminazioni.



A partire dallo studio delle opere d’arte e dei documenti letterari che restano a testimonianza di un’antica pietà e devozione questo festival di primavera, ogni anno in occasione della Pasqua, propone più di 50 eventi tra debutti, produzioni e repliche in chiese e luoghi significativi del territorio.



Il Festival progetta e organizza tutte le attività necessarie a sostenere e incrementare la conoscenza, la ri-valorizzazione e la fruizione del patrimonio storico e artistico, con particolare riferimento al territorio sebino-camuno.

E’ prodotto dalla Associazione Festival di Primavera – Arti per il sacro, nata nel 2000 e che raccoglie al suo interno studiosi universitari, artisti di fama nazionale e internazionale e professionisti del settore dei beni culturali che insieme condividono l’obiettivo di promuovere la ricerca sui rapporti tra territorio e tradizione, riflettendo in particolare sul legame tra arte e religioni e sulla comunicazione del sacro nelle sue diverse forme.

Antonio Stefanini

foto: foto Anusc Castiglioni



Info:

www.crucifixus.com







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