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St.Moritz, 13 febr.2003

La tanto attesa medaglia per la squadra italiana è arrivata. I campionati del Mondo di sci alpino hanno assegnato l’argento a Denise Karbon, nello slalom gigante, specialità che la vide campionessa mondiale Juniores nel ’99. La piccola atleta di Castelrotto è stata artefice di una prova magnifica e il suo sorriso straordinario ha riportato la pace in casa Italia. L’oro è rimasto lontano, per tutte. La svedese Anja Paerson lo ha vinto sbarazzandosi della concorrenza, infliggendo 1.55 alla nostra azzurra e 1.79 alla medaglia di bronzo, la canadese Allison Forsyth.

Denise non credeva letteralmente ai suoi occhi. Dopo la discesa della slovena Tina Maze, terza nella prima manche, ha portato la mano destra davanti al viso, come una bimba imbarazzata davanti ad un risultato quasi troppo grande per essere vero. A quel punto il bronzo era garantito. Poi il podio del gigante iridato (Foto L.LOrenzini) è stata la volta della canadese Forsyth. Il tempo della sua discesa, scandito sul tabellone dell’arrivo, ha riempito l’attesa di Denise, accompagnandola sino alla medaglia d’argento. La sciatrice nordamericana non è infatti riuscita a conservare l’ampio margine guadagnato nella prima sessione nei confronti dell’azzurra, classificandosi terza. Denise ha seguito palpitante anche la discesa della svedese Paerson, perché nello sport, oltre alla bravura ed ai sacrifici un po’ di fortuna a volte può portare gradite sorprese. Ma dopo poche porte a tutti è apparsa con chiarezza la superiorità della scatenata atleta scandinava, contro la quale oggi non c’era nulla da fare. Il tracciato della seconda sessione, opera dello spagnolo Luciano Acerboni, ha così emesso il suo inappellabile verdetto, portando le tre atlete sul tetto del mondo.

“Ho apprezzato in particolare il percorso della seconda manche” ha sottolineato Denise nel dopo gara “perché le porte non erano così distanti come nella prima prova. E’ difficile vincere, molte atlete possono puntare al podio, però oggi abbiamo dimostrato di essere un team molto forte. E poi le condizioni della neve erano davvero ideali”.

Karen Putzer afronta le porte prima del traguardo (Foto L.Lorenzini) Le altre azzurre? Brave. A partire da Karen Putzer, oggi sesta a 6/10 dal podio. Per lei, di diritto inserita nella lista delle grandi favorite, questo mondiale si chiude senza risultati, tra delusioni personali ed inutili polemiche, innescate per motivi che ben poco hanno a che fare con lo sport.

Eccellente è stata l’italiana Manuela Moelgg, 7ma alle spalle della compagna di squadra. Manuela è stata artefice di una seconda manche ad altissimo livello, segnando il secondo miglior tempo, vicino al best time dell’incontenibile Paerson. 13ma dopo la prima manche, l’azzurra classe 1983 ha recuperato 6 posizioni nella seconda e per un momento il podio è stato compagno dei suoi più profondi pensieri. La quarta italiana in gara, Silke Bachmann, ha chiuso la sua gara in 22ma posizione, lontana dalle migliori.

Nella ski arena di St.Moritz oggi lo sport della neve ha nuovamente trionfato. 80 atlete, provenienti da oltre 20 nazioni, hanno portato in scena il poliedrico spettacolo del circo bianco. I tifosi a migliaia hanno sostenuto i loro beniamini nell’affascinante scenario delle Alpi engadinesi, lungo gli oltre 300 metri di dislivello della pista Engiadina.

Denise Karbon ha festeggiato questa medaglia abbracciando la mamma ed i suoi tifosi. Nel suo sguardo abbiamo letto l’amore per questo sport ed una serenità sincera, lontana dal clima del mondiale azzurro, caratterizzato da pressioni frivole e controproducenti.



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