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Aprica – Una lunga serie d’immagini sulle quali il tempo non sembra aver lasciato che una leggera patina di colore bruno. Sono le bellissime fotografie in bianco nero di Aprica e dintorni scovate e raccolte in anni di paziente ricerca da Dino Negri, Aprichese doc.

Il volume – 115 pagine in carta patinata, quasi 200 fotografie rigorosamente in b/n (tranne il vaso di gerani scarlatti della finissima copertina) – è uscito in questi giorni dalle officine grafiche Bonazzi di Sondrio e si appresta a giungere prima di tutto sul tavolo di ogni famiglia di Aprica, omaggio dell’Amministrazione Comunale.

Il sindaco Maurizio Bosoni è infatti da considerare mecenate dell’opera, dal momento che ne ha condiviso lo spirito e sostenuto materialmente l’edizione. Il fatto non è nuovo, anche perché le pubblicazioni di Dino Negri (ricordiamo la precedente: “Aprica, un viaggio lungo 150 anni”) è l’unico che ha dimostrato nel tempo di avere la passione, la pazienza e la competenza necessarie per affrontare un discorso storiografico adeguato.

Questa volta, è vero, non c’è la parte testuale della ricostruzione storica e sociale, ma come l’autore stesso scrive nella breve prefazione “L’immagine ha il pregio di non aver bisogno di molte parole, una fotografia rivela aspetti che fiumi d’inchiostro non riescono a descrivere”.

Ciò, se non in senso assoluto, è senz’altro vero per quanto riguarda un’opera come Immagini di Aprica e dintorni dal 1877 a oggi (11 euro), dove ciascuna immagine è comunque seguita da data e ampia didascalia. Si tratta di un elegante libro che non può mancare sullo scaffale dei tanti appassionati frequentatori della bella località orobica, tra l’altro recentemente classificata al 7° posto in un’inchiesta del settimanale Oggi tra le stazioni turistiche alpine.

La prima parte (165 foto) è dedicata alle immagini storiche, mentre le ultime 30 immagini, la parte moderna, sono anch’esse in b/n, ma con una tinta che vira leggermente al bluetto. Le foto di questa sezione sono di Negri stesso.

Leggiamo dalla prefazione: “Nel XX secolo Aprica ha avuto uno sviluppo turistico impensabile, la sua economia si è trasformata, passando da rurale a turistica. È il destino di molti luoghi che, come il mio paese, hanno avuto ed hanno tuttora la fortuna di possedere una naturale bellezza paesaggistica. I boschi, i prati e le montagne che fanno da corona allo stupendo pianoro del passo, sono stati immortalati innumerevoli volte da fotografi, villeggianti, escursionisti, viandanti e persino pittori (Carlo Carrà).

Oggi, grazie a loro, possiamo rivedere e contemplare com’erano quei piccoli borghi distanti fra loro e la distesa di prati sulla quale sono sorte nuove costruzioni, conferendo al paese l’aspetto attuale. Nonostante alcune immagini siano state riprese con un’attrezzatura pionieristica, nulla viene tolto alla loro freschezza, alla loro capacità di trasmettere ciò che rappresentano nella storia di Aprica.

… Forse è importante capire chi eravamo per comprendere ciò che abbiamo”.

Presentazione ufficiale dell’opera il 17 agosto alle ore 21:00 presso la sala congressi del Centro Direzionale di Aprica.







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