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Sono trascorsi 60 anni da quando il "baronetto" dell'alpinismo, Sir Edmund Hillary (morto nel 2008 all'età di 88 anni) raggiunse la vetta dell'Everest insieme allo sherpa nepalese Tenzing Norgay. Correva l'anno 1953, il giorno era il 29 maggio.

Il monte Everest è la più alta vetta della Terra; si trova nella catena dell'Himalaya, al confine tra Cina e Nepal e raggiunge l' altezza è di 8.848 metri s.l.m.. In tibetano è chiamato Chomolangma (madre dell'universo). La conformazione del massiccio è piramidale, con tre pareti (nord, est e sud-ovest) e tre creste (nord-est, sud-est e ovest).

I primi tentativi di raggiungere la vetta dell'Everest risalgono al 1921, anno in cui vennero organizzate le prime  spedizioni britanniche. Nel 1924, George Mallory e Andrew Irvine persero la vita tentando di approdare alla vetta dalla cresta nord e nord-est. I loro corpi non venero mai ritrovati.

Altre date che hanno scritto la storia alpinistica della montagna più alta del mondo:

  • 16 maggio 1975, prima ascensione femminile, compiuta dalla giapponese Junko Tabei.
  • 5 maggio 1973, Mirko Minuzzo e Rinaldo Carrel sono i primi italiani a raggiungere la cima.
  • 8 maggio 1978, Reinhold Messner e Peter Habeler sono in vetta senza senza l'ausilio di ossigeno supplementare.
  • 17 febbraio 1980, prima ascensione invernale ad opera dei polacchi Krzysztof Wielicki e Leszek Cichy, lungo il Colle Sud e la cresta sud-est.

Secondo una statistica aggiornata all'anno 2010, sono 5.104 le persone che sono riuscite a salire sulla cima del monte Everest; 219 quelle che vi hanno perso la vita.

Foto: Everest versante nord, scattata da Edmond Joyeusaz dal monastero di Rongbuk

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