Select Page

Un’idea semplice e rivoluzionaria in termini di sicurezza quella avuta dall’equipe tecnica Grivel, alla cui testa c’è Gioachino Gobbi. «L’obiettivo dell’azienda è la sicurezza e stiamo studiando tutti i prodotti in funzione della massima sicurezza possibile, secondo il concetto di rischio “accettabile”, perché parlare di sicurezza in termini assoluti in montagna non ha senso -  spiega Gioachino Gobbi – Così come stiamo cercando di raggiungere il giusto equilibrio tra performance e peso degli attrezzi. Il troppo leggero può essere meno performante e quindi lavoriamo secondo il concetto di “peso funzionale” nell’ottica della performance e della sicurezza». Questa filosofia è stata alla base della ricerca dell’azienda valdostana per i nuovi moschettoni “Twin gate”.
La storia dell’uso del moschettone nell’alpinismo comincia nel 1910. Fu infatti l’alpinista tedesco Otto Herzog ad adottare i moschettoni nell’arrampicata dopo averli visti usare da una squadra di vigili del fuoco. Come dicono il nome italiano “moschettone” e quello inglese “carabiner”, questi ganci a chiusura erano usati dai soldati per poter chiudere in maniera rapida la bandoliera dei fucili. In cento anni i moschettoni (o “connettori” come adesso qualcuno ama chiamarli) oltre a rivoluzionare la sicurezza della progressione in arrampicata, si sono evoluti, nella forma e nelle leghe coni cui sono stati costruiti. Tuttavia lo sgancio accidentale della corda per motivi vari (urto contro la parete, errato inserimento della corda, sollecitazioni anomale generate dalla corda o dall’urto contro chiodo o spit) non è infrequente. Per tale motivo ne sono stati fatti “di sicurezza”, cioè con la ghiera, da avvitare o da spingere e girare, talvolta difficili da manovrare con una sola mano. Tali moschettoni possono essere comunque  soggetti all’errore umano: la dimenticanza di chiudere la ghiera. In casi particolari, se non si ha a disposizione un moschettone a ghiera, per sicurezza se ne usano due con le aperture posizionate una al contrario dell’altra. Sfruttando questa idea è nato il “Twin gate”.

«Il “Twin gate” ha una doppia porta contrapposta. Le due porte si aprono in senso opposto, e quindi ogni sollecitazione che porta all’apertura di una porta automaticamente blocca l’apertura dell’altra. Il “Twin gate” è il moschettone più sicuro mai realizzato, è una rivoluzione di sicurezza. Grazie al suo design innovativo, funziona sia come moschettone normale, sia come moschettone di sicurezza, ma più veloce e più sicuro. Il “Twin gate” è due volte un moschettone e oltre alla sicurezza “in automatico” cioè indipendente dall’errore umano, pesa come gli altri moschettoni ed è a un costo di poco superiore», conclude Gioachino Gobbi.

I moschettoni “twin gate” sono testati  Tüv (ente indipendente di certificazione, ispezione, testing, collaudi e formazione, che offre servizi certificativi in ambito qualità, energia, ambiente, sicurezza e prodotto) e sono in commercio dal 1 luglio 2014.

Il video con Stevie Haston.

Share This