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Aprica, 21 settembre 2003 – “Avevo di Aprica l’idea che fosse tutta imperniata sulla monocultura dello sci, ma grazie all’invito degli amici della sezione, oggi mi sono finalmente ricreduto”. Sono le parole pronunciate sabato sera da Gabriele Bianchi, presidente nazionale C.A.I, che non avendo potuto presenziare all’inaugurazione ufficiale del Rifugio Valtellina il 16 agosto scorso, aveva promesso di visitare la nuova struttura alla prima occasione utile. Approfittando di un fine settimana che lo ha visto a margine impegnato anche altrove in Valtellina, ha trascorso con la famiglia il weekend all’Aprica, ospite della sezione orobica guidata da Gianfranco Plona.

Molto favorevole il giudizio di Bianchi sull’impatto visivo dell’originale costruzione pentagonale, assai ben inserita ai piedi dell’anfiteatro del Palabione – Pasò – Filone, nella quale trionfa il decorativo elemento legno: “sono ammirato per la magnificenza e per la tempistica del lavoro compiuto dalla sezione aprichese”, ha detto Bianchi in un suo breve ma denso intervento, dopo la visita al rifugio (25 posti letto in 4 camere dotate di comodi servizi igienici, ampi locali bar-ristorante uno dei quali trasformabile in sala didattica, angolo multimediale con linea telefonica ISDN, cucine, locale invernale sempre aperto, rimessa per mezzi meccanici e magazzino), che aprirà i battenti con l’inizio della stagione invernale.

il rifugio Valtellina - foto A.StefaniniUn imprimatur tanto più significativo, quello della massima carica nazionale del prestigioso Club Alpino Italiano, quanto più tiepido era stato inizialmente il giudizio degli ambienti integralisti all’interno dello stesso C.A.I. centrale. “Osteggiare la costruzione di un rifugio a fianco di una pista da sci o le nuove attività sportive anche agonistiche in Montagna, come l’arrampicata sportiva, le gare di scialpinismo, lo skyrunning, ecc., è come chiudere delle finestre ai giovani. La Montagna ha molte finestre; aprirne una vuol dire permettere di vedere anche le altre”. Un presidente aperto al nuovo dunque, che ha ben chiara la necessità di avvicinare le nuove generazioni alla Montagna e, in primis, di attrarre nuovi adepti al C.A.I., che pur carico di gloria deve inevitabilmente affrontare il problema dell’adeguamento ai tempi. Così, ad esempio, l’organo ufficiale “Lo Scarpone” aumenterà presto la foliazione e diverrà più attraente, con maggiori notizie e il passaggio graduale al colore.

Dino Negri ha spiegato ad un attento Gabriele Bianchi la serie di iniziative collegate al rifugio: il percorso tematico sul Legno proveniente dalla Magnolta (che sarà realizzato a breve dal Parco Orobie Valtellinesi), le carbonaie didattiche, la palestra di roccia sulla parete del Palabione, il collegamento di sentieri tra Valtellina, Bergamasca e Bresciano, lo stesso Osservatorio eco-faunistico alpino. Tutte iniziative integrate che contribuiscono non solo ad arricchire l’offerta turistica aprichese, ma a dare valenza culturale e scientifica all’intera area.

Da parte sua Maurizio Natali del Soccorso Alpino ha esposto a Bianchi l’idea di fare di Aprica, e in particolare del nuovo rifugio, le basi d’una sede staccata dell’Università della Montagna C.A.I., dove svolgere corsi ed esercitazioni legate al soccorso alpino e non solo. Il presidente Franco Plona, dopo aver fatto gli onori di casa, si è anch’egli intrattenuto con Bianchi, insieme al progettista del rifugio Roberto Frigoli e al consigliere Giorgio Marzaroli, quest’ultimo vero trait d’union fra il gruppo aprichese e il presidente nazionale per via dell’antica amicizia personale.

Nel pomeriggio Bianchi aveva visitato l’Osservatorio eco-faunistico col dott. Pedroni, rimanendone talmente entusiasta da promettere un servizio sulla rivista bimestrale del Club. Anzi, non avendo potuto portare con sé anche il figlioletto e la moglie, rimasti in albergo, ha deciso di ritornare già giovedì prossimo per far conoscere anche a loro le meraviglie dell’area naturalistica. Presenti alla serata il vicesindaco di Aprica Bernardo Corvi e l’assessore Antonio Ambrosini, l’assessore Cenini della C.M di Tirano, i consiglieri nazionali del C.A.I. Luciano Tirinzoni e Silvio Calvi (già presidente della sezione di Bergamo), la nuova presidente del C.A.I. Valtellinese Lucia Foppoli e l’ex presidente Angelo Schena, il capo della Stazione di Aprica del Soccorso Alpino Giorgio Polatti e numerosi amici del C.A.I.







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