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Fotogallery dedicata a Kristian Ghedina - Luca LorenziniE’ ufficiale, Kristian Ghedina lascia la coppa del Mondo di Sci Alpino. Dopo vari tentennamenti il campione di Cortina ha annunciato il suo ritiro dalle competizioni.



Termina così – dopo vent’anni di squadra nazionale; 12 primi posti e 29 podi in discesa libera; un successo in superG e 4 podi; 3 medaglie ai Campionati mondiali – la carriera di un bravo atleta e di un grande sportivo.

Ricordare il Ghedo significa prima di tutto ricordare il suo sorriso, dispensato con cuore e sincerità, in tutte le occasioni. Con piccoli peluche di camoscio sotto il braccio o con la maglia della Juventus indossata – regalo dall’amico Alex Del Piero – è capitato di frequente di fermarsi a fare due chiacchiere con Kristian, avendo sempre la sensazione di parlare con una persona serena, che ha trovato nello sci un modo meraviglioso di vivere e esternare queste sincera forza interiore.



La scelta dell’abbandono, sofferta e che fa soffrire, è più che motivata, considerati gli acciacchi fisici che nel corso delle ultime stagioni hanno colpito in particolare la schiena dello sciatore azzurro. E poi, con 37 primavere sulle spalle, è davvero difficile continuare a tenere il passo di “ragazzini” come Deneriaz, Walchhofer e Miller.



La velocità continuerà però a far parte della sua vita. Il “Jet d’Ampezzo”, nel corso della prossima stagione, salirà infatti a bordo di una automobile per partecipare al campionato italiano super turismo.



Ogni volta che un campione di questo calibro lascia il palcoscenico dello sci alpino, ci si sente disorientati. Si pensa alla prossima gara, in cui mancherà il suo viso al cancelletto di partenza, in cui non si potrà ammirare il suo gesto atletico, in cui non farà eco, sulla linea del traguardo, quel grande applauso, schioccato da un pubblico incandescente di felicità per l’arrivo del suo beneamato campione.



A noi, tifosi, giornalisti e uomini di sport, che pur di seguire Kristian e la bella combriccola del Circo Bianco, da anni percorriamo migliaia di km e da anni ci facciamo congelare piedi, gambe e mani, non resta che battere nuovamente queste ultime, in segno di saluto e sentito ringraziamento.



Chapeau Kristian.





Il sito di Kristian Ghedina.



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