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Lo stambecco, simbolo incontrastato delle vette più alte, ha da sempre attratto, affascinato e incuriosito l’uomo. Una specie di indole perlopiù tranquilla e curiosa, che l’evoluzione ha portato a specializzarsi a vivere negli ambienti più estremi e impervi, dove trova rifugio e protezione anche dai suoi pochi predatori naturali. Una magia raccontata nel libro che Marco Favalli, naturalista.

Lo stambecco dalle Dolomiti Friulane al Triglav”, questo il titolo della pubblicazione, rientra in un programma promosso dal Parco Naturale Dolomiti Friulane ed inserito in un progetto finanziato dall’Iniziativa Comunitaria Interreg III/A ITALIA-SLOVENIA.  Un lavoro in partnership con il Parco Naturale Prealpi Giulie in Italia e il Parco Nazionale del Triglav in Slovenia.

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"L’obiettivo principale – spiega Favalli – è far conoscere la situazione dello stambecco nei tre Parchi anche se nel libro vengono forniti alcuni cenni sulla colonia del Tarvisiano (UD) che, pur non ricadendo nel programma dell’iniziativa, riveste fondamentale importanza per presentare un quadro completo sulla distribuzione della specie nel settore orientale dell’Arco Alpino".

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