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“Esplosiva” potrebbe essere la corretta definizione per la collaborazione che da alcuni anni si è instaurata tra la Monterosaski S.p.A. e Roberto Vassale, ammiraglio incursore della Marina Militare, per la messa a punto di un rivoluzionario sistema per la bonifica delle valanghe. Una delle attività di prevenzione contro le valanghe, nei comprensori sciistici, per la messa in sicurezza delle piste, consiste nel far precipitare a valle con cariche esplosive masse nevose o cornici, quando le piste sono chiuse. Per fare questo esistono mezzi fissi quali i Gaz.ex, presenti in numero di due nel comprensorio del Monterosa o cariche esplosive (dinamite) da posizionare manualmente o da lanciare, per far saltare cornici pericolose. Questi ultimi sistemi implicano che gli operatori si espongano ai rischi di valanga e richiedono tempo per piazzare le cariche. Da alcuni anni la Monterosaski ha investito nella progettazione di un sistema elitrasportabile, che garantisse una maggior sicurezza agli operatori, rapidità di azione e facilità di accesso alla zona pericolosa. Il primo progetto fu presentato a Saint-Vincent nel dicembre 1999, dallo stesso ammiraglio Vassale. Ci sono voluti più di due anni per ottenere il riconoscimento del sistema e il permesso di trasportarlo in elicottero, ma l’8 gennaio a Champoluc è stato finalmente presentato il prototipo del dispositivo. Esso si compone di un cilindro esplosivo che può contenere fino a 5 Kg di tritolo fuso (un esplosivo molto sordo, cioè stabile) da collegare poco prima di essere calato a terra, con un sistema di detonazione, che impiega tre minuti per attivarsi da quando viene sganciato nella neve, tramite un cavo collegato a un verricello. Il sistema, per la sua sicurezza e per il trasporto in comparti separati di esplosivo e detonatori, ha ottenuto l’autorizzazione da parte della Civilavia, ente che controlla la sicurezza del volo.









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