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[vc_row][vc_column][vc_column_text]A tutti coloro che si recano nella bellissima Val di Fiemme, nel cuore del Trentino, consigliamo vivamente di dedicare almeno una giornata del loro soggiorno alla visita del Parco Naturale di Paneveggio – Pale di San Martino. Un’area naturale incontaminata, che custodisce e salguardia anche una riserva di cervi, oltre ad una distesa di abeti rossi di risonanza, scoperti da Stradivari e ancora oggi amati dai liutai di tutto il mondo.

Il Parco circonda le Pale di San Martino, uno dei nove gruppi montuosi iscritti nella lista dei beni naturali riconosciuti dall’Unesco, patrimonio dell’Umanità. Ci troviamo sulle Dolomiti, i monti pallidi conosciuti in tutto ilmondo.

Il territorio dell’area naturale protetta si sviluppa prevalentemente sopra quota 1500 m. e interessa una superficie di quasi 20 mila ettari. Lungo la statale che da Predazzo sale al Passo Rolle, il Centro Visitatori di Paneveggio racconta la sua grande foresta di abete rosso, ormai a tutti nota come la Foresta dei Violini. Ma anche gli animali del bosco più rappresentativi: l’urogallo e il cervo.

A due passi dal Centro Visitatori di Paneveggio, un grandissimo recinto permette di osservare da vicino un gruppo di cervi. Dal Centro Visitatori parte un percorso naturalistico con un ponte tibetano, un ponte trasparente e punti di osservazione illustrati.

10 COSE DA NON PERDERE NEL PARCO NATURALE PANEVEGGIO PALE DI SAN MARTINO:

  1. I cervi della riserva. Tra fine settembre e fine ottobre si può anche ascoltare il bramito dei cervi in amore.
  2. L’immensa distesa di abeti rossi di risonanza che formano la Foresta dei Violini.
  3. Paneveggio e la Val Venegia sono palcoscenici privilegiati sull’enrosadira che dipinge le Pale di San Martino al tramonto.
  4. Dal Centro Visitatori di Paneveggio si imbocca il Sentiero Marciò che attraversa il ponte trasparente sul torrente Travignolo e il ponte tibetano sul torrente impetuoso (un altro ponte tibetano, ancora più alto, si incontra sullo stesso torrente a Predazzo, in località Sottosassa).
  5. La spettacolare fioritura in Val Venegia di orchidee spontanee e rododendri.
  6. Il piatto tipico polenta e tosela nelle malghe del parco.
  7. Un sinuoso sentiero ciclabile segue il torrente Travignolo fino a Pian dei Casoni e a Malga Venegia. A partire da metà giugno e fino a tutto settembre, al Centro Visitatori è possibile noleggiare la mountain bike o la e-mtb, per raggiungere gli spettacolari scenari dolomitici della Val Venegia, lungo il sentiero ciclopedonale. I meno allenati possono caricare la mtb sulla navetta gratuita che raggiunge la Val Venegia per godersi il sentiero in discesa, all’ombra degli alberi e lungo il torrente.
  8. I Laghi di Colbricon, circondati dai rododendri, sono fra gli scenari naturali più straordinari del Parco.
  9. Forte Dossaccio, costruito tra il 1890 ed il 1895, a quota 1.838 m., è una “tappa obbligata” del Parco per il suo fascino e la sua bellezza.
  10. Il Monte Castellazzo, uno dei luoghi teatro della Grande Guerra, oggi è un’importante meta escursionistica, grazie al suo suggestivo Trekking del Cristo Pensante.

 Info Web:

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