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Sono ben 400, secondo la La Federazione svizzera di pesca, gli impianti idroelettrici che rilasciano un deflusso idrico insufficiente. E una situazione simile è rilevabile in molti altri Paesi alpini, tra i quali le regioni del Sudtirolo e l'area della  Slovenia.

Leggendo il sito web della Cipra, Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi, si evince che nei Paesi delle Alpi, gli impianti idroelettrici prelevano dai corsi d'acqua quantità d'acqua maggiori di quanto ecologicamente compatibile. Una condizione ulteriormente aggravata dalle necessità del comparto agricolo e dalla produzione di neve artificiale.

La Comunità di lavoro delle Federazioni di pesca dei Paesi alpini (ARGEFA) sollecita, con un comunicato stampa, i Governi degli Stati alpini a mettere in campo azioni volte a proteggere i corsi d'acqua, ponendosi l'obiettivo di conservare e ripristinare condizioni che rendano possibile un patrimonio ittico vitale e ricco di specie.

"Per sopravvivere gli esseri umani hanno bisogno di una determinata quantità di sangue, lo stesso vale per fiumi e torrenti", dichiara Theo Kindle, membro di ProFisch Alpenrhein ed ex direttore dell'Ufficio per l'ambiente del Liechtenstein. Più del 50% delle piante e degli animali vivono nell'acqua. La diminuzione del livello dell'acqua provoca la distruzione di habitat di specie ittiche migratrici, microorganismi e piante, con conseguenze anche per l'uomo.

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