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Per raggiungere Crans Montana da Pallanzeno (VB), piccolo paese della Val d'Ossola in cui è nato e cresciuto Massimiliano Blardone, si deve salire verso il Passo del Sempione, scendere verso Briga e poi attraversare una parte del Canton Vallese. Domenica 26 febbraio, per sostenere il ragazzo ossolano, prodigio mondiale dello sci, quasi cento persone sono partite nel cuore della notte a bordo del consueto pulmann del fanclub.

E il campione Max non li ha delusi, andando a centrare il settimo successo in carriera, risultato che lo porta a eguagliare, per numero di vittorie nella specialità, un altro illustre campione piemontese, Piero Gros. Continuando a dare un po' di numeri, la vittoria di Blardone è stata la numero 161 per l'Italia nella Coppa del mondo maschile. In vetta alla classifica del gigante troviamo Alberto Tomba, a quota 15, seguito da Gustavo Thoeni che ne ha conquistati 11.

Massimiliano Blardone ha costruito la vittoria sulle nevi di Crans Montana sin dalla prima manche, che ha concluso in seconda posizione a soli 2/100 da Marcel Hirscher. Nel corso della seconda prova, lungo un tracciato con neve primaverile, segnato ma ancora sciabile, è venuto fuori il miglior Blardone della stagione 2011-2012: scorrevole, continuo, armonioso e soprattutto sicuro di sè. L'austriaco ha invece tirato un po' i freni, sciando con evidenti pensieri rivolti alla Coppa del Mondo generale e chiudendo in seconda piazza. Sul terzo gradino del podio il coriaceo Hannes Reichelt.

"Credo che questa di Crans Montana sia la pista adatta a noi vecchietti – dice sorridendo Max agli uomini della Fisi -. Prima ha vinto Cuche, poi lo ha imitato Raich, oggi è toccato a me. Al di là delle battute, mi sento in forma, sto lavorando benissimo e i nuovi materiali mi hanno dato un grande aiuto. Non ho mai avuto dubbi sulla possibilità di fare risultato, anche quando le cose non funzionavano bene. Mi gioco ogni gare per vincere, mi ha dato una bella spinta un esempio come Cuche, modello sia come atleta che come uomo. L'ho sempre rispettato, spero che ci ripensi e non si ritiri a fine stagione. – Tornando alla gara. – Nella prima manche mi sono risparmiato nella parte finale, avevo margine ma non volevo sbagliare. Nella seconda sono partito determinato, non volevo lasciare nulla per strada. Il piede destro mi fa ancora un poco male ma di fronte a questi piazzamenti, posso ancora soffrire un po'".

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