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L’associazione AltriSpazi presieduta da Alessandro Gogna, nello Spazio Oberdan di Porta Venezia a Milano, ha dedicato il 20 marzo una serata di filmati e racconti alla storia del Trofeo Mezzalama, classica dello scialpinismo che compie 80 anni. Una storia spezzata in tre fasi, perché la gara, nata come si sa nel 1933, accidentata da lunghi periodi di sospensione, si appresta a disputare solo la diciannovesima edizione.

A emozionare la sala l’incalzante filmato dell’ultima edizione 2011, realizzato per la Fondazione Mezzalama dal trentino Mario Barberi, con il commento di Elisa Calcamuggi, la giornalista neomammina dello staff stampa del Trofeo.

Come è nata la leggenda della più straordinaria gara di scialpinismo? Scavando negli archivi dei giornali e sfogliando l’album delle rare foto storiche sopravvissute, il cronista Pietro Crivellaro, veterano dello staff stampa, ha rievocato “l’epopea” del Mezzalama che alle origini, negli anni Trenta, si intreccia con la storia dell’Italia fascista. La straordinarietà della gara estrema, degna del nostro paese allora massima potenza sportiva europea, è stata certificata e tramandata dalle ampie cronache di testate come La Stampa – sponsor fisso del trofeo negli anni Trenta -,  la Gazzetta dello Sport, il Corriere della Sera, e negli anni Settanta anche da Tuttosport.

Tappe decisive dell’epopea delle origini furono le ripetute vittorie degli alpini addestrati dalla nuova scuola militare di Aosta. Gli stessi alpini del capitano Silvestri che nel 1936 strapparono alle Olimpiadi di Garmisch la prima medaglia d’oro italiana, precedendo gli specialisti nordici e umiliando in casa gli atleti di Hitler.

Il film Maratona Bianca di Mario Craveri, versione romanzata del Mezzalama 1935, proiettata a Milano in chiusura della serata, è una testimonianza splendida ed eloquente delle origini dell’epopea creata da un pugno di eroiche squadre, trainate nella fiction dai nomi famosi di Paula Wiesinger e Giusto Gervasutti.

Gli sviluppi del Mezzalama attuale rinato nel 1997, sono stati illustrati da Adriano Favre che coordina sul campo lo staff tecnico della gara divenuta biennale, sfidando ogni volta le imprevedibili incognite meteo e tenendo a bada sia le difficoltà organizzative, sia le insidie del percorso sui ghiacciai dei quattromila. Dal 1997 a oggi Favre ha compiuto le scelte tecniche e organizzative, non sempre gradite, che hanno mantenuto il Trofeo Mezzalama ai vertici dello scialpinismo europeo oggi raccolto negli appuntamenti della Grande Course.

Molti mezzalamisti sono ancora scialpinisti di estrazione cittadina, come il torinese Alessandro Roccavilla, tre edizioni alle spalle, dirigente dello Ski Club Torino, la società che fondò la gara  in ricordo del socio Ottorino Mezzalama. Intervistato da Alessandra Raggio e Alessandro Gogna, Roccavilla, ingegnere informatico e padre di famiglia, ha raccontato che gli atleti del Mezzalama non sono per forza marziani, ma anche uomini e donne comuni che si preparano per l’intera stagione allenandosi tutti i giorni.

L'appuntamento con l'edizione 2013 è per il prossimo 27 aprile sulla linea di partenza di Breuil Cervinia.

foto M.Spataro

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