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Città alpina dell’anno. Al via le attività della “Città alpina dell’anno” 2005 a Sonthofen, in Germania. Tre le priorità fissate, ossia: “natura” (da vivere e come esperienza); “Heimat” (come fondamento della nostra vita culturale); “in su” (come sviluppo economico positivo ed elemento dinamico del tempo libero in uno spazio vitale alpino incomparabile). Con questi obiettivi la città di Sonthofen proporrà esempi di come sia possibile collegare l’urbanità e l’attività di un crocevia economico con il ritmo della natura. Giustamente la città tedesca intende sfruttare a fondo le possibilità turistiche derivanti dall’assegnazione di questo titolo.



Il programma – ricco e diversificato come si conviene – comprende ad esempio un concerto del Coro SAT di Trento/I il 4 e 5 giugno; un convegno internazionale sul bosco di montagna e il 3° Convegno bavarese sul bosco di protezione, il 7 e 8 novembre. Un “Percorso esperienza Città alpina” è invece il progetto a lungo termine lanciato da Sonthofen: un sistema di collegamenti dal centro città verso le Alpi dell’Algovia attraverso 16 stazioni.



Il titolo di “Città alpina dell’anno” viene assegnato annualmente da una giuria internazionale ad una delle città delle Alpi per il particolare impegno messo in campo per l’attuazione della Convenzione delle Alpi. Le “Città alpine dell’anno” approfondiscono la loro collaborazione all’interno del Comitato per la Città alpina dell’anno”.



(foto A. Campanile)Nuove aree (umide) Ramsar. La Giornata internazionale delle zone umide ha naturalmente portato dei risultati: sono state scelte e definite cinque nuove zone umide tra Austria e Svizzera di importanza internazionale, cosiddette “aree Ramsar”. In Svizzera le nuove zone umide di importanza internazionale sono l’area antistante il ghiacciaio del Rodano (Vallese), l’area in cui confluiscono i ghiacciai Tschierva e Roseg (Grigioni) e la torbiera Laubersmad-Salwidili (Lucerna). In Austria entreranno tra breve a far parte dell’elenco di Ramsar la torbiera e l’ambiente lacustre Keutschach-Schiefling nel Keutschacher Seental e la torbiera della “Bayerischen Wildalm” in Tirolo.



A livello mondiale le zone umide sono tra gli habitat più minacciati. Ecco il perché della Convenzione di Ramsar, che ha come scopo principe la regolamentazione e la protezione internazionale di queste zone. Tale convenzione è stata finora riconosciuta da 144 Stati contraenti, le cui oltre 1400 “aree Ramsar” comprendono una superficie complessiva che supera i 123 milioni di ettari.



(foto R. Ortelli)Il progetto Interreg IIIB P.U.S.E.M.O.R. (Public Services in Sparsely Populated Mountain Regions), che coinvolge partner di sei diversi Stati alpini, corre a pieni giri verso l’obiettivo prefissato: la fornitura, nelle aree scarsamente popolate, di servizi pubblici nei settori della formazione, della salute, dei generi d’uso quotidiano, dei trasporti pubblici nonché della tecnologia delle telecomunicazioni. Si tratta di un progetto transnazionale che punta a sviluppare – nelle regioni coinvolte – nuovi modelli capaci di rispondere alle esigenze pratiche, per una fornitura di servizio pubblico efficiente e di alto livello al tempo stesso.



Auspicabilmente i risultati cui si giungerà daranno indicazioni su come sarà da configurarsi in futuro la politica dei servizi di base nelle zone rurali. Il progetto ha una durata temporale di due anni e mezzo e dispone di un budget di quasi 2,7 milioni di euro, dei quali circa la metà stata stanziata per lo sviluppo di progetti pilota.







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