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Il World Heritage Committee ha ufficialmente inserito le Dolomiti nella lista del Patrimonio Universale dell’Umanità Unesco. La decisione sulla candidatura presentata dallo stato italiano è stata presa all’unanimità dai 21 membri della commissione Unesco, riunita a Siviglia. Alla proclamazione ha assistito la delegazione italiana guidata dall’ambasciatore all’Unesco Giuseppe Moscato e dal ministro all’Ambiente Stefania Prestigiacomo. In sala anche esponenti delle realtà territoriali che l’hanno sostenuta. 
 
Il ministro dell’Ambiente Stefania Prestigiacomo ha definito questo riconoscimento
«una grande opportunità di crescita ed una grande vittoria dell'Italia, che ha lavorato molto per questa candidatura. La richiesta di inserimento delle Dolomiti nel Patrimonio tutelato dall'Unesco parte nel 2004 e poi si ferma, ma siamo riusciti a recuperare il tempo perduto e superare i problemi. È una grande vittoria.

Circa il futuro il ministro Prestigiacomo non ha escluso la possibile candidatura delle Alpi. «Adesso ci metteremo al lavoro – ha detto – perché noi sappiamo di possedere come Paese uno straordinario territorio. Va valorizzato, certamente con il contributo delle realtà locali. Non si può imporre una scelta da parte del Governo nazionale. Ma vi assicuro – ha proseguito il ministro – che vi sono tantissimi siti che premono per essere avviati in questo percorso. Ormai tutti hanno capito che offre un valore aggiunto al territorio».
In una nota Luca Zaia, ministro delle Politiche agricole alimentari e forestali, si dichiara orgoglioso «da veneto e da ministro» del riconoscimento di questa «splendida merlatura nel paesaggio della regione» come patrimonio mondiale dell'umanità. «Con l'iscrizione delle Dolomiti, i siti Unesco italiani diventano 44: un primato mondiale – ha detto Zaia – raggiunto anche grazie all'impegno e alla cura che la comunità dolomitica, per generazioni, ha messo nel preservare e valorizzare questo affascinante arcipelago corallino»
 
L'alpinista Reinhold Messner si è detto felice: «Un sogno cullato da tanto tempo, trova realizzazione». «Le Dolomiti, riconosciute come Patrimonio dell'Umanità dall'Unesco – dice il Re degli Ottomila – non si limitano soltanto all'Alto Adige ma comprendono le Province di Bolzano, Trento, Belluno, Pordenone e Udine. Di conseguenza anche quattro parchi naturali sudtirolesi appartengono al Patrimonio dell'Umanità. "Mi auguro – prosegue Messner – che le Dolomiti possano essere viste con nuovi occhi – come forma del Creato e come immensa ricchezza per tutti noi e non come una pura attrazione da cartolina, per attirare solo un turismo di massa. In questo caso l’intenzione dell’Unesco otterrebbe un fine opposto. La consapevolezza di questa eredità affidataci ci impegna direttamente ad assumerci delle responsabilità nei confronti di questo patrimonio e ci garantisce la presenza di un turismo maggiormente consapevole e sostenibile".

Patrimonio naturale unico al mondo, con nove gruppi dolomitici per un’ estensione complessiva di 142 mila ettari, cui si aggiungono altri 85 mila ettari di ’aree cuscinetto, per un totale di 231 mila ettari, suddivisi tra le province di Trento, Bolzano, Belluno, Pordenone ed Udine: questo il nuovo patrimonio dell’ umanità sancito dall’Unesco a Siviglia.

Il gruppo montuoso inserito nel Patrimonio Unesco è formato da:
– Pelmo e Croda da Lago, situati in Veneto, tra Cadore, Zoldano e Ampezzano;
– massiccio della Marmolada, posto fra Trentino e Veneto e comprendente la cima più alta delle Dolomiti (3.343 metri) e il ghiacciaio più significativo;
– il gruppo formato dalle Pale di San Martino, Pale di San Lucano e Dolomiti Bellunesi, per lo più in territorio veneto ma anche trentino;
– il gruppo formato dalle Dolomiti Friulane e d’Oltre Piave, le più orientali, suddivise fra le province friulane di Pordenone e Udine;
– le Dolomiti Settentrionali, situate fra Alto Adige e Veneto e comprendenti i frastagliati Cadini, le candide Dolomiti di Sesto, le austere Dolomiti d’Ampezzo, le lunari Dolomiti di Fanes, Senes e Braies;
– il gruppo Puez-Odle, tutto in territorio altoatesino, oggi splendido parco naturale;
– il gruppo formato dallo Sciliar, dal Catinaccio e dal Latemar, a cavallo fra Alto Adige e Trentino;
– le Dolomiti di Brenta, le più occidentali, dove vive ancora l’orso bruno, tutte in territorio trentino;
– il Rio delle Foglie, uno straordinario canyon, unico al mondo, le cui stratificazioni rocciose dei più diversi colori e gli innumerevoli fossili di animali preistorici permettono di "leggere" come in un libro aperto la storia geologica della Terra.

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