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Quarta tappa, ieri, a Soraga (TN), per la Val di Fassa Running. Doveva essere la .. “quiete prima della tempesta”, ovvero una giornata tranquilla prima del tappone di venerd' 18 giugno, e invece è stata una tappa vivacissima animata da Massimo Leonardi e da Viviana Rudasso, ovvero la riscossa del terzo e della seconda in classifica generale.

Quasi metà dei 14 km erano in salita, su una comoda anche se ripida strada sterrata forestale. Concas, Leonardi, Galliano e Di Cecco sono subito sgattaiolati via furtivi nel bosco e dietro nessuno li ha più intercettati.  Hanno provato a resistere per qualche chilometro Minici e Sardella, ma vanamente. Dopo i primi tornanti sulla salita che porta a malga Pociace, trovato un buono e reciproco accordo, il leader della generale Galliano e Leonardi hanno cominciato a recitare il ruolo di lepri. Nulla da fare per i due inseguitori, Di Cecco e Concas, che hanno iniziato a pagare secondi su secondi.

Tra le donne, Mirella Bergamo è partita molto forte ma Viviana Rudasso, ritrovata la verve dei bei tempi, le si è appiccicata alle costole senza mai mollarla un attimo.

La gara maschile sembrava risolversi in discesa e così è stato. Galliano e Leonardi si sono buttati a capofitto lungo la strada in terra battuta, ma da dietro Di Cecco ha cominciato a rosicchiare metro su metro. A metà discesa i secondi da 50 erano passati a 30 e a fine discesa l’abruzzese Di Cecco era già sui battistrada. Gara decisa? Nemmeno per sogno. Nel breve strappo che arrancava verso Soraga Alta, Massimo Leonardi ha messo benzina sul fuoco e, saltato Galliano, ha allungato con prepotenza. In verità tra i due sembrava ci fosse un buon accordo e Massimo Galliano ha “atteso” Di Cecco accompagnandolo al traguardo.

Viviana Rudasso in discesa ha messo le ali. La Bergamo se l’aspettava un attacco nel suo punto debole, ma la trentina ha resistito bene. La Rudasso è ritornata, raggiante, al successo, ma la Bergamo lascia sul terreno solo 7”. Ana Nanu recita ancora il ruolo di terzo incomodo, ora la Bergamo nella generale può contare su 1’1” di vantaggio sulla Rudasso. Sicuramente un margine che non è di sicurezza. Il dislivello nella tappa di venerdì 28 giugno è di oltre 1000 metri spalmati su 12 km, con arrivo in cima all’Alpe di Lusia. I muscoli già martoriati da quattro tappe saranno messi in difficoltà da una salita che non… spiana mai. E poi c’è il meteo che – secondo le previsioni – non promette il bel sole di oggi che ha stemprato la temperatura, stamattina di poco sopra lo zero.

Insomma un finale incandescente, come è successo nelle precedenti edizioni quando ancora la Val di Fassa Running si chiamava Traslaval.

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