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Dolomiti Superbike 2005, la fotogallery:

1. Pre-gara 2. Partenza 3. Gara 4. Arrivo



Braccia alzate al traguardo di Villabassa, un urlo liberatorio, primo, solo al traguardo dopo 111 chilometri. Il 37enne Marzio Deho conquista così l’11esima edizione della Dolomiti Superbike di domenica 10 luglio 2005. Una vittoria col cuore e con i denti, a cui il bergamasco ha sempre creduto, nonostante il vantaggio del campione olimpico Bart Brentjens sembrasse abissale fino a prima della salita per Prato Piazza. Marzio Deho, finalmente alla prima vittoria in questa gara, ha dovuto fare i conti con una caduta e una foratura. Morale della favola: prima del salitone verso il punto più alto della lunga, il bergamasco era dietro di oltre 5 minuti rispetto all’olandese dorato di Atlanta. Complice una crisi di fame per Brentjens e il grande spirito espresso da Deho, ecco la il gesto atletico che vale la gara, con l’italiano che va a riprendere il suo diretto avversario per poi staccarlo di oltre un minuto. All’arrivo i minuti saranno più di due. In terza posizione un atleta di dieci anni più giovane, lo svizzero Sandro Spaeth, penalizzato dal freddo sofferto in quota.



Una grande impresa che ha reso l’evento sportivo ancora più avvincente di quanto già non fosse. Niente record crollato (il francese Thomas Dietsch nel 2003 in 4:22.37 a dispetto delle 4 ore, 26 minuti, 22 secondi di Marzio Deho nel 2005), anche se il percorso disegnato per l’edizione 2005 era sulla carta più veloce e l’intenzione di pedalare ‘più veloce’ da parte degli uomini di punta c’era tutta. Il vero primato di quest’anno appartiene piuttosto a tutta la manifestazione, che ha fatto registrare un numero mai così alto di iscritti.



Come da pronostico e come praticamente anticipato dall’atleta stessa durante la conferenza stampa del 9 luglio sera, la potente finladese Pia Sundstedt si è piazzata al primo posto tra le donne nella gara lunga, facendo il vuoto dietro di sé: “Questa mattina non mi sentivo bene e ho seguito il mio ritmo. Avendo vinto le altre gare con un distacco di 10-15 minuti non mi sono preoccupata particolarmente. In salita non ho avuto problemi, in discesa tecnicamente ancora non sono molto avanti, visto che disputo gare di MTB solo da poche settimane”. Secondo posto per un’altra grande atleta, Anita Steiner (Svizzera), molto soddisfatta per il piazzamento e pronta a riconoscere la superiorità schiacciante della Sundstedt. Terza Alexandra Rosenstiel.



Nella distanza media il record cronometrico lo si è avuto tra gli uomini grazie a Roel Paulissen, che ha ricamato i 59 chilometri previsti in 2 ore, 12 minuti e 48 secondi. Per il 29enne belga, arrivo a tutta birra e in volata assieme al compagno di allenamenti, l’altoatesino Hannes Pallhuber. Al terzo posto Roland Stauder, reduce dalla Coppa del Mondo di Maratona a Bad Goisern di sabato, dove è arrivato undicesimo.

Anche Massimo Debertolis, campione del mondo di maratona, era a Bad Goisern il giorno precedente alla Superbike: e infatti non è andato oltre la quarta piazza.



Media distanza femminile: più veloce di tutte l’italiana Marika Covre (2:53:44); poi la tedesca Imke Kuhne e Michela Benzoni.



Primato bruciato anche sui 28 chilometri, sia per la categoria maschile, che femminile. Negli uomini ha vinto il 17enne veronese Davide Carton con un tempo di 1 ora e 8 minuti, seguito dagli altoatesini Georg Widmann e Walter Milesi.

Eva Lechner – sulla stessa distanza – ha invece impiegato 1 ora, 11 minuti e 25’’, il tempo sufficiente per avere la meglio su Claudia Paolazzi e l’italoamericana Ann Lanari.



Una grande gara, organizzazione impeccapile, ottimi atleti alla partenza – tra cui un Manfred Moelgg in versione ciclistica e pronto per una trasferta argentina -, un tempo forse non troppo clemente, ma senz’altro l’ennesima ben riuscita Dolomiti Superbike, quest’anno più che mai utile a scacciare il fantasma della neve, che l’anno scorso costrinse la gara alla sospensione.

Gli inviati Alberto Bastianini – Luca Lorenzini



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