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Il lungo cammino della sezione di Aosta del Club Alpino Italiano, ha raggiunto il primo traguardo dei centocinquanta anni. Lo celebra giovedì 1 dicembre alle 20,45 nel salone Maria Ida Viglino di Palazzo Regionale, in piazza Deffeyes 1 ad Aosta. Intervengono Vincenzo Torti, presidente generale del Cai, Fabio Dal Dosso, presidente della sezione, Piermauro Reboulaz, redattore di “Montagnes Valdôtaines”, don Paolo Paone, parroco di Valtournenche, don Ivano Reboulaz, direttore di “Montagnes Valdôtaines”.

La fondazione di quella che allora era chiamata “succursale” del Club Alpino di Torino, si può far risalire all’agosto 1866, quando la municipalità di Aosta mise a disposizione una sala per gli affiliati dei club alpini italiano e inglese. Due furono i fondatori della succursale, il canonico Georges Carrel, primo presidente e l’amico inglese Richard Henry Budden, cittadino onorario di Aosta. In poco tempo raccolsero l’adesione del fior fiore degli alpinisti dell’epoca e depositarono nella sede materiale vario, carte, libri, strumenti alpini, tende e corde da mettere a disposizione dei membri dei due sodalizi che fossero venuti in Valle d’Aosta per fare escursioni durante la bella stagione.

In quei primi anni diventarono soci della sezione alpinisti famosi, quali Pierre Frassy, Ettore Canzio, Cesare Fiorio, Nicola Vigna, gli abbés Amé Gorret, Louis Vescoz, Pierre Chamonin, Pierre Chanoux e più tardi Joseph Henry, oltre agli anglosassoni John Tyndall, Edward Whymper e Francis Fox Tuckett. Subito si delineò anche la vocazione alla ricerca scientifica relativa all’ambiente alpino tanto che nel “Feuille d’Aoste” del 16 settembre 1868 si leggeva che «questa associazione si propone soprattutto lo studio dei fenomeni della natura nelle Alpi; essa vuole cogliere la natura sul fatto e toccare con mano le prove e le diverse evidenze dell’evoluzione del nostro pianeta».

Tra le prime iniziative ci furono le sottoscrizioni, a cominciare da quella per un ricovero d’emergenza sul Cervino, alla Cravate, e poi per altri sei rifugi, sia in luoghi panoramici eccezionali (in vetta alla Becca di Nona, al Crammont, al Grand Tournalin, al Mont Fallère), per favorire la contemplazione delle montagne nelle ore limpide dell’alba, sia alla base di itinerari alpinistici (Cervino e colle del Ruitor). Nacquero poi veri e propri rifugi e bivacchi, tuttora attivi e sottoposti a periodiche ristrutturazioni: il rifugio Aosta, risalente al 1907, nell’alta Valpelline, il rifugio Torino, vecchio e nuovo, in comproprietà con la sezione di Torino al Colle del Gigante nel massiccio del Monte Bianco (il rifugio Torino nuovo è stato completamente ristrutturato e riaperto pochi mesi fa), il rifugio Albert Deffeyes al Ruitor, il rifugio Crêtes Sèches in Valpelline e i bivacchi Franco Spataro, ancora in Valpelline e Federigo – Zullo al Col Carrel. A questi rifugi si aggiunge idealmente quello di Cunéy, nel vallone di Saint-Barthélemy, di proprietà della Parrocchia, ma sostenuto e curato e per alcuni anni gestito dalla sottosezione di Saint – Barthélemy, nata nel 1974.

Negli anni Trenta nacquero numerose sottosezioni, alcune delle quali sono divenute sezioni (Châtillon, Verrès, Gressoney). La Sezione Montagna del dopolavoro Cogne, entrata a far parte della sezione di Aosta nel 1938, fu fucina di alpinisti di grande valore, come Angelo Bozzetti, cui è intitolata la scuola nazionale di scialpinismo della sezione di Aosta e Toni Ortelli, presidente e anima della sezione di Aosta per quattordici anni, conosciuto come autore del testo della “Montanara” e fondatore del notiziario sezionale, oggi “Montagnes Valdôtaines”.

Il Cai Aosta ebbe anche un importante ruolo nell’arruolamento e formazione delle guide e portatori delle Alpi occidentali, dal 1988 al 1931, organizzò corsi di lingua inglese per guide e portatori e con le sue scuole, (di Alpinismo “Albert Deffeyes” istituita nel 1966, di scialpinismo “Angelo Bozzetti” del 1975 e di sci di fondo escursionistico “Mario Marone” del 1983), ha continuato a seminare passione e a formare giovani alpinisti ed escursionisti.

Per onorare la ricorrenza la Valle d’Aosta ha ospitato a Saint-Vincent sabato 21 e domenica 22 maggio, l’assemblea nazionale dei delegati del Club Alpino Italiano, durante la quale è stato eletto il nuovo presidente nazionale Vincenzo Torti. Da lunedì 29 agosto a domenica 4 settembre si sono tenuti la Settimana nazionale dell’escursionismo e il Raduno di ciclo escursionismo, con una nutrita partecipazione da tutta Italia. A fine agosto la sezione di Aosta ha organizzato un trekking di diciannove giorni sulle Alte Vie della Valle d’Aosta, percorse in senso antiorario.

Giovedì 1 dicembre la conclusione dei festeggiamenti: un momento di celebrazione storica e lo sguardo rivolto al futuro, alle prospettive dell’intero sodalizio e della sezione di Aosta in particolare.

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