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Angelo Mosso (30 maggio 1846 – 24 novembre 1910) fu prima di tutto fisiologo, tra i pionieri della ricerca sull’ipossia. Di famiglia originaria di Chieri, prosperosa cittadina a Sud di Torino, si laureò in Medicina a Torino. Studiò Fisiologia prima a Firenze e poi a Lipsia, dove Karl Ludwig lo introdusse all’indagine sperimentale e al metodo grafico per lo studio dinamico dei fenomeni fisiologici. Tornò quindi a Torino come allievo di Moleschott, di cui fu successore alla cattedra di Fisiologia nel 1879.

Il convegno “Angelo Mosso fisiologo e scienziato positivista”, organizzato dall’Accademia delle Scienze, dall’Accademia di Medicina di Torino e dall’Università di Torino, 1a  Facoltà di Medicina e Chirurgia, in collaborazione con il Club Alpino Italiano e La Società Italiana di Medicina di Montagna e il contributo della Città di Chieri, si terrà a Torino mercoledì 24 novembre 2010 nell’Aula Magna dell’Istituto di Fisiologia, via Michelangelo, 27 a partire dalle ore 9.
Il 23 novembre alle 18 nella sede dell’Accademia di Medicina di Torino, via Po, 18 verrà presentata la ristampa anastatica del volume la Paura di Angelo Mosso.

Il campo dei suoi interessi era molto vasto e spaziava dall’ematologia alla circolazione cerebrale, dai metodi  di misurazione della pressione sanguigna al controllo della respirazione e alla fatica muscolare.

Pubblicò due importanti monografie: La Paura (1884) e La fatica (1891). Amante della montagna, si interessò al comportamento dell’uomo in alta quota, sia in montagna, sia alle quote estreme raggiungibili rapidamente con gli aerostati. Si interessò allo studio degli effetti della rarefazione dell’aria sull’uomo a partire dal 1875, profondamente colpito dalla tragedia del pallone aerostatico Zenith in cui morirono gli aeronauti Croce-Spinelli e Sivel.

Nel 1894, appena costruita la capanna Regina Margherita sul Monte Rosa, vi si recò guidando la sua prima spedizione scientifica, per misurare su giovani soldati l’esaurimento muscolare e per osservare i cambiamenti della respirazione durante il sonno. Fino al 1903 effettuò varie spedizioni scientifiche. Pubblicò i resoconti dei suoi studi principalmente negli “Archivi Italiani di Biologia” alla cui fondazione aveva contribuito nel 1882 e raccolse molti dei suoi lavori ne La fisiologia dell’uomo sulle Alpi (di cui curò tre edizioni) e nei primi due libri degli Atti dei laboratori scientifici al Monte Rosa. Fu promotore della costruzione dei laboratori scientifici al Col d’Olen, che inaugurati nel 1907, furono a lui intitolati.

Contemporaneamente fu educatore e pedagogo, propugnando l’importanza dell’educazione fisica nelle scuole, anche per le donne. Dei suoi scritti sull’argomento è da ricordare l’opera Mens sana in corpore sano. Negli ultimi anni di vita si dedicò all’archeologia e all’antropologia.

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