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Dieci anni fa in questo periodo terminava la grande avventura del primo CamminaItalia, che portò i camminatori guidati da Teresio Valsesia a traversare tutta l’Italia da S.Teresa di Gallura a Trieste in otto mesi circa. Anch’io ho sempre avuto un sogno: traversare le grandi catene montuose in sella alla mia mountain bike, nel pieno rispetto dell’ambiente e degli escursionisti; così quest’anno è nata la spedizione Alpibike2005, organizzata dalla sezione di Este del CAI, su di un percorso

che si ispira, ed in parte ricalca, il Sentiero Italia. Ho portato a termine il lungo viaggio, circa 2400 km per oltre 100000 metri di dislivello, accompagnato saltuariamente da 20 soci del CAI e del CAS Ticino: 10 tappe in compagnia, 40 in solitaria, con un bagaglio di circa 20 chili ed utilizzando quasi sempre strade bianche e mulattiere. La casa editrice Kompass ci ha regalato le carte escursionistiche e Nalini l’abbigliamento da bicicletta: un grazie a questi due importanti sponsor.




Trieste, 17 luglio: dal molo Audace prende avvio la grande traversata,in compagnia del gruppo Vulkan, affrontando le prime salite sulle alture del Carso, dopo il quale la lunga valle dell’Isonzo mi conduce sino alle prime grande montagna, il Mangart ; la sella di Tarvisio mi apre la porta delle Alpi Carniche e ai loro grandiosi panorami; Dobbiaco invece è l’anticamera delle Dolomiti, luogo ideale per le biciclette nel magico regno dei Fanes.



Superata Bolzano, la pioggia mi ferma sul Brenta (che bella giornata il 31 luglio con la SAT di Cles!) e poi mi rallenta in Val di Rabbi. Così dopo la Val d’Ultimo utilizzo la rinata ferrovia della Val Venosta per recuperare il ritardo; seguono il leggendario passo dello Stelvio, superato per gli sterrati sul versante nord, le montagne di Livigno e la splendida Engadina.

Il lago di Como mi regala l’accesso alla Val Codera, unica valle nelle Alpi senza strade, ed allo splendido percorso del “tracciolino”; dopo le sponde lacustri (un grazie agli amici del CAI di Dongo!), gli aspri versanti del passo di San Lucio sono l’accesso al Canton Ticino, ove vengo festosamente accolto dai soci del CAS il 10 agosto.



Locarno è perla del Lago Maggiore: da essa attraverso le Centovalli raggiungo la Val Vigezzo e da qui entro finalmente in val Anzasca, puntando diritto verso la maestosa parete est del Monte Rosa. Sono a metà della traversata: a Macugnaga vengo calorosamente festeggiato proprio da Teresio Valsesia, sindaco del paese; inizia qui la serie dei colli a quasi 3000 metri ai piedi del Rosa, che mi portano ai piedi del Cervino, e ancora avanti, verso il Monte Bianco, che costeggio il 24 agosto in una giornata dal cielo cristallino. Dai rifugi Bonatti, al mattino, ed Elisabetta, alla sera, ammiro il grandioso massiccio in tutta la sua bellezza: è il gigante che si lascia avvicinare a volte dai piccoli umani, come mi sento io di fronte a tanta grandezza.



L’itinerario in Val d’Aosta tocca ora La Thuile, la Valgrisenche e la Valsavarenche: mi trovo così nel parco del Gran Paradiso, diretto al colle del Nivolet, passaggio chiave per entrare in Piemonte. Mi aspettano ora i grandi passi e le grandi strade alpine di questa regione, da quella del

Colombardo (grazie, amici di Viù e di Susa) a quella dell’Assietta. Toccato il Sestriere il 31 agosto inizio l’ultima decade del viaggio: attraverso le valli valdesi, poi arrivo ai piedi del Monviso, luogo di nascita del CAI, e scollino a Sampeyre, dove il tempo sinora propizio per 7 settimane si guasta e mi regala pioggia e nuvole negli ultimi sette giorni. Non voglio mollare dopo tutti questi chilometri e questa fatica, scavalco i colli nella nebbia più fitta, scendo dal Fauniera senza sentire quasi più le dita, debbo rinunciare al percorso studiato nelle tappe vicino a Limone, ma il sole in Val Roya e il dolcetto d’Alba mi danno la forza di affrontare le ultime salite, raggiungere il rifugio Allavena, ultimo pernottamento, e scendere a Ventimiglia nel pomeriggio del 10 settembre. Come promesso, entro nelle acque del mar Ligure con la bicicletta: la grande avventura è finita !



Associazioni e club possono contattare l’autore per serate di diapositive su Alpibike2005 scrivendo contatti.alpibike@bike8000.it



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