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Chissà perché ogni volta che muore un mio amico il giorno successivo splende un sole smagliane? Anche questa mattina è così, qualcuno vuole farsi perdonare, sa di averla combinata grossa! Ieri, come dice Rolly Marchi, il mio amico Erwin Stricker è uscito di pista, lo aveva fatto già qualche anno fa ma allora aveva solo saltato una porta! Questa volta lo ha fatto definitivamente. Lo ricordo così, come in questa foto, allegro dissacrante, valanga umana nella valanga azzurra, uno di quegli amici che non vedi spesso perché era sempre preso da mille impegni ma come le stelle “non sempre li vedi ma sai che ci sono”.

Queste non vogliono essere righe che raccontano quello che ha fatto come sportivo e uomo d’affari, quello lo hanno già raccontato molti giornalisti in tutte le salse, il mio vuole essere solo l’esternazione del grande dolore che  sento dentro e che voglio condividere. Un amico come Erwin che se ne va lascia un vuoto talmente grande che fa rumore, continua a rimuginare, lo senti e lo vedi nelle tante occasioni in cui lui si manifestava e la sua esuberanza adesso è un po’ di conforto e un po’ di strazio. Sono certa che anche quest’ultima parte del suo percorso terreno l’ha affrontata con la solita spregiudicatezza e irriverenza che lo contraddistinguevano, avrà certamente detto fanc … tutto io vado avanti per la mia strada, ma si sa che non sempre si può fare quello che si ha in mente.

Arrivederci Erwin, scieremo ancora insieme ne sono certa.

Beba Schranz 

 

foto: archivio Ufficio Stampa – Pressestelle (BZ)  

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