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E' deceduto lo stambecco maschio più vecchio  rinvenuto in natura. E' stato ritrovato morto per cause naturali  in località Les Toules in  Valsavarenche, all'interno del Parco Nazionale Gran Paradiso.

Questo animale  fu catturato nell' ottobre del 1999 a scopo di marcatura nell'ambito di uno studio a lungo termine sulla eco-etologia dello stambecco. A quell'epoca  aveva 13 anni e gli fu messo un radio-collare bianco col numero 45.  Da   allora è stato seguito quasi quotidianamente da parte di ricercatori e di  addetti alla sorveglianza del Parco.

A 8 anni di distanza è stato rinvenuto morto all'età di 21 anni e 4 mesi! Si tratta a tutti gli effetti del più  vecchio maschio di stambecco vissuto in libertà, anche se negli ultimi inverni era solito soggiornare in pieno centro dell'abitato di Dégioz. Per questa ragione è diventato lo stambecco più famoso e coccolato della valle e la sua sopravvivenza è stata favorita dal foraggio e dagli alimenti somministratigli dagli abitanti di quella frazione. Si trattava in realtà di  un amore-odio dal momento che era anche sua abitudine depredare gli orti del  fondovalle. La sua lunga sopravvivenza, parzialmente artificiale, è comunque  testimone dell' elevato grado di accettazione e di sensibilità degli abitanti di queste valli nei confronti della fauna protetta del Parco.

Le  foto che lo ritraggono accovacciato in inverno accanto al comignolo caldo della casa del Panettiere di Dégioz fanno bella mostra di sè in molti locali  pubblici e nelle case di abitanti e turisti. Per tutti qui il più vecchio  stambecco del mondo era soprannominato "Lillo".

"Negli ultimi giorni  sono stati uccisi  illegalmente in altre aree protette del nostro Paese orsi, lupi, aquile e altre specie tutelate." – ricorda il direttore del Parco, Michele Ottino – "Ci sembra  un bel messaggio  poter  ricordare  che  anche gli animali selvatici possono mancare serenamente di vecchiaia in un luogo protetto dove  abitanti, turisti  e  guarda parco  rispettano ed apprezzano la bellezza  e  la magnificenza di  quanto  la natura  ci offre, affidando al confronto leale e non ai fucili  la soluzione dei problemi".

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