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Si è spento all’età di 96 anni Edi Consolo, il noto illustratore d’Alpi (e Pirenei). A molti sarà capitato di imbattersi almeno una volta nella vita in un’illustrazione di Edi, o nelle stazioni sciistiche o nelle stazioni ferroviarie di montagna o su libri o riviste. Edi Consolo, “inventore di paesaggi” e figura di spicco nell’ambito di un ristretto gruppo di disegnatori di paesaggi montani, attivi negli anni Settanta, era nato a Roma nel 1908. Di ricca famiglia, a 16 anni si trasferisce a Genova dove comincia a frequentare gli studi per diventare diplomatico. Consegue due lauree. Ma Edi Consolo è di origine ebrea e la campagna antisemita di quegli anni lo taglia fuori dall’ambito scelto. Messe nel cassetto le lauree, persi affetti e patrimonio in cambio della contestazione al fascismo, sceglie di diventare “ambasciatore itinerante a piedi, con gli sci e senz’armi attraverso gli alti passi alpini al servizio della Resistenza”. E così fa. Ma al termine della guerra si ritrova senza lavoro e deve ricominciare: lo fa e con grande successo. Grazie alle sue capacità artistiche, oltre al fatto di essere un buon alpinista, si getta a capofitto nel mondo dell’illustrazione e così, a metà degli anni Cinquanta inizia una nuova carriera al servizio della propaganda turistica di montagna, riproducendo tridimensionalmente le piste da sci in uno stile che ciondola tra l’illustrazione classica e la chiarezza fotografica, tra pittura, grafica e matematica.

La “Cavalcata di Grenoble” – quattordici tavole per sette panorami italiani e francesi tra Torino e Grenoble – è l’opera che gli vale il primo grande successo. Viene allora contattato dai transalpini, dal Ministère des Travaux Publics, Division du Tourisme, che gli affidano l’incarico di illustrare con panorami i comprensori del turismo invernale delle Alpi e dei Pirenei francesi. La Francia diventa la sua seconda casa e a Marsiglia ci rimane fino al 1992; poi torna in Italia, nel torinese.

Il grande riconoscimento dalla sua nazione arriva l’anno scorso, quando il museo della Montagna di Torino acquista i suoi lavori, esposti nelle sale al Monte dei Cappuccini.







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