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Negli scorsi mesi invernali, in valle Formazza, provincia del Verbano Cusio Ossola, era stata programmata da privati – privi di autorizzazione – un’attività di eliski che avrebbe trasformato per settimane piccole oasi walser in aree di insostenibilità ambientale.

Preoccupati da questa eventualità,  molti scialpinisti, guide alpine, istruttori di alpinismo del Cai, associazioni, comuni cittadini delle province del VCO, di Novara, di Varese e Milano, hanno costituito un esteso movimento d’opinione, critico rispetto alla pratica dell’eliski secondo le modalità intensive e continuative che si andavano profilando. La presenza nelle aree interessate di “siti di interesse comunitario” tutelati da leggi europee e la pressione del movimento hanno fatto sì che gli organizzatori sospendessero la programmazione per non andare incontro a sanzioni. Sempre nello scorso inverno il Corpo Forestale dello Stato del VCO ha fermato un’attività in corso di eliski nella zona di Macugnaga.

Per tenere alta la guardia, il movimento spontaneo, coordinato dal Centro del sole di Legambiente, ha formulato e sottoscritto il documento allegato (“NO ELISKI NEL FUTURO DELLA MONTAGNA. Documento di riflessione e discussione”), che sarà sostenuto da una petizione disponibile online.

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