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Dopo aver completato con successo il periodico censimento degli ungulati – che aveva fatto registrare una lieve ripresa della popolazione degli stambecchi nel 2005 rispetto all’anno precedente, dopo alcuni anni di decremento – gli addetti al Servizio sanitario e di Sorveglianza del Parco Nazionale Gran Paradiso, con i veterinari ASL di Aosta e con il Centro di Referenza delle Malattie della Fauna Selvatica di Aosta, stanno ora monitorando la presenza e diffusione di una possibile epidemia di cherato-congiuntivite fra la popolazione degli ungulati nel Parco del Gran Paradiso. E’ una patologia particolarmente pericolosa per camosci e stambecchi, in quanto la parziale o totale cecità rende i loro spostamenti su roccia rischiosi, mettendoli a rischio di caduta.



“I casi più gravi– che per il momento riguardano solo gli stambecchi- si sono verificati nella aree ad alta densità di popolazione e la dove si era registrata la presenza estiva di greggi di pecore”, spiega Bruno Bassano del Servizio Sanitario e Ricerca Scientifica del Parco Nazionale Gran Paradiso. “Grazie a recenti studi specialistici effettuati da ricercatori svizzeri si è verificato una particolare incidenza della malattia in animali selvatici a contatto con ovi-caprini, che potrebbero agire da portatori sani”. Il batterio (Micoplasma conjuntivae) è infatti presente nel secreto-congiuntivale di questi ultimi e verrebbe trasmesso condividendo gli stessi pascoli o luoghi di accumulo di sale.



La cherato-congiuntivite, dopo l’ultima grave epidemia dell’inizio degli anni ’80, si era manifestata anche altre volte nel Parco ma con casi isolati a rapida guarigione. I casi registrati fino ad oggi dai Guardaparco rivelerebbero una forma più aggressiva e resistente dell’epidemia. Si sono già rivelati alcuni casi di mortalità in quota, dovuta soprattutto a cadute, ma l’intero corpo dei Guardaparco (purtroppo sotto-strutturato per i tagli ai fondi del Parco) è oggi impegnato in attività di osservazione di stambecchi, soprattutto di quelli marcati, per stabilire la distribuzione della malattia, la prevalenza dell’infezione, la sua evoluzione e l’eventuale guarigione spontanea.



Il Servizio Sanitario, diretto da Bassano, sta effettuando le necessarie operazioni di monitoraggio degli animali colpiti, con periodici sopralluoghi e con eventuali catture finalizzate al prelievo di campioni biologici. Solo nel caso in cui le lesioni oculari siano irreversibili, oppure siano presenti fratture, si procede all’eutanasia farmacologia. Gli abbattimenti sistematici non sono una misura di profilassi da attuare. Grazie ad indagini di laboratorio potrà essere identificato il batterio responsabile dell’infezione e stabilità con certezza la provenienza dell’infezione.

foto: Ufficio stampa Threesixty



Info

Responsabile del Servizio Scientifico e Sanitario:

Bruno Bassano

Tel 011 8606216

348 3009144

fax 011 8121305

e-mail: scientifico@pngp.it

Ispettore dei Servizi di Sorveglianza:

Daniele Hosmer Zambelli

Tel 011 8606215

348 7625890

fax 011 8121305

e-mail: scientifico@pngp.it









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