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Tirando le somme dell’appena trascorso anno internazionale delle montagne, a cura del professor Davide Torri pubblichiamo integralmente la “breve relazione sull’iniziativa gente di montagna”, un progetto partito a Seriate 10 mesi fa, ed ora giunto al capolinea…



Il progetto Gente di Montagna/die Bergleute, promosso dalla Cooperativa Sport&Cultura Seriate, alla quale hanno aderito numerosi Enti, Amministrazioni e Associazioni, è giunto al termine del suo lungo e articolato percorso che ha visto svolgersi una serie di iniziative importanti e con tematiche legate alla “Gente di Montagna” protagonista nel titolo del progetto.



Si è aperto il lungo percorso Sabato 23 marzo 2002 a Seriate dove, presso la bellissima tensostruttura della Biblioteca Comunale, si sono dati appuntamento per “Letteratura di Montagna” Padre Espedito d’Agostini, che ha affascinato con la sua storia della Montagna come simbolo Sacro negli antichi testi i numerosi studenti presenti- del resto il progetto è proprio rivolto a loro; Paolo Bellavite, apprezzato editore di eleganti libri sulla montagna; Luana Bisesti, responsabile di Montagnalibri, rassegna legata al Filmfestival Internazionale di Trento; Enrico Camanni, apprezzato esperto di letteratura e conoscitore della montagna e, non ultimo, Oreste Forno, scrittore e alpinista. Al tutto si è aggiunta la videointervista a Mario Rigoni Stern, un’icona della Letteratura di Montagna, e la lettura, da parte di Massimo Nicoli, un ottimo attore professionista, di brani scelti da Mila, Buzzati, Daumal e altri autori importanti.



Secondo incontro nella prestigiosa Aula Magna dell’Università di Bergamo, un altro Ente che ha aderito a GdM/dB, dove Sabato 20 aprile 2002 sul tema “Turismo ed Impatto ambientale” si sono confrontati Enrico Camanni, ancora presente in virtù della sua preparazione –ha appena pubblicato “La seconda vita delle Alpi; Mario Marzani relatore per il CAI (anche questa Associazione collabora a GdM/dB) che ha raccontato dei rifugi alpini ed del loro ruolo nel turismo di massa in montagna; Claudio Malanchini, sempre per il CAI che ha chiarito la posizione in campo ambientale dello stesso; Dario Volo, presidente di un consorzio turistico, che ci ha presentato un progetto attuato di recupero del territorio attraverso il turismo nella provincia di Pavia.

Altri relatori sono stati Raffaele Piazza e Daniele Redaelli entrambi dell’associazione Les Cultures che si occupa di progetti di Cooperazione Internazionale e di Turismo responsabile seguiti da Giancarlo Sardini che,assieme ai volontari del Operazione Mato Grosso, si occupa della preparazione dei ragazzi, di questa sfortunata parte di mondo, ai lavori legati alla montagna. Nel corso della giornata una chicca per storici e cinofili: la proiezione in anteprima nazionale del documento filmato storico originale, prestato dal Museo Storico di Bergamo, dedicato all’inaugurazione, da parte dell’allora Podestà di Bergamo del Rifugio del Livrio (nel 1930 circa).

Un importante contributo a questa giornata è stato dato dalla presenza dell’Assessore Regionale alle Culture, Identità e Autonomie della Lombardia, prof. Ettore Albertoni che non ha semplicemente presenziato alla giornata-studio ma ha consegnato alla platea numerosi spunti su cui riflettere a seguito del suo lucido intervento.



Terza giornata: si torna e Seriate. Sabato 6 luglio, in una giornata straordinariamente piovosa, al Teatro Tenda maxiconcerto di Banda Alpina su “Musica delle Alpi” che assieme a Valter Biella, ricercatore e mente del gruppo (formato da oltre quindici elementi di diverse valli alpine) e a Gigi Bonomelli hanno tenuto, per il numeroso ed “esperto” pubblico intervenuto, una lezione-concerto, con ocarine, mandolini, organetti, baghét, chitarre bombardini, fisarmoniche, percussioni, durata oltre due ore e mezza e lungamente applaudita.

A fianco di tutto questo altri appuntamenti hanno legato GdM/dB al territorio bergamasco: nel mese di Giugno la Biblioteca di Seriate ha ospitato “Materia, Architettura e Segno” un lavoro dello storico della fotografia, Luigi Erba, già collaboratore in importanti pubblicazioni, che ha proposto una serie di scatti in bianco e nero veramente particolari. In contemporanea la mostra-vetrina dedicata al libro di montagna “Una montagna di libri, un libro per la montagna” che ha messo in collaborazione tutte le biblioteche della provincia di Bergamo per un servizio prestito di libri allargato. Ciò ha permesso a tantissimi di iniziare l’estate con un titolo, una guida, un romanzo dedicato alla montagna.



Dopo la pausa estiva “GDM/dB” ha ripreso con una nuova serie di appuntamenti.

Il primo incontro-convegno, della nuova serie il 5 di ottobre, è stato dedicato al tema dell’acqua con il titolo “Ghiacciai, acqua e opere dell’uomo”, al suo ruolo sia nelle trasformazioni del paesaggio che nella vita quotidiana della gente: si sono confrontati relatori preparati e capaci di focalizzare l’attenzione del pubblico presente.

Ha condotto l’incontro l’Assessore all’Ambiente del Comune di Seriate Massimo Bandera, cogliendo l’occasione per illustrare le più recenti normative legate alla gestione dell’acqua.

Antonio Galluccio, da vero esperto ha introdotto il pubblico ai segreti dello studio dei ghiacciai in quota che tanto possono dirci del nostro passato ed anche del nostro futuro ribadendo il ruolo fondamentale dell’uomo nei cambiamenti climatici e nelle scelte ecologiche del futuro; chiaro ed efficace il lavoro del SGL presentato che ha permesso di conoscere gli stati attuali dei principali ghiacciai sulle Alpi. Mimmo Franzinelli, da analista storico e ricercatore quale è, ha raccontato di come, nel secolo appena trascorso, nella grande sfida alla natura compiuta con la costruzione delle dighe, gli scavi per le condotte e i grandi invasi, l’uomo spesso si è trovato travolto, purtroppo non sempre in senso metaforico, da quanto fatto. Si è ripercorso le vicende della nascita e dello sviluppo dell’industria idroelettrica nelle vallate alpine, nella prima metà del 900, con uno stimolante lavoro di comparazione tra economia, ambiente, società. E’ stao il periodo in cui, tra la gente di montagna, si sostituirono alle figure sociali del pastore e dell’artigiano, tipiche della tradizionale produzione agricolo-silvo-pastorale e del ciclo miniera-fucina il minatore e il muratore, impegnati nell’escavazione di gallerie e nella costruzione di dighe. Renato Fracassi, ingegnere dell’ENEL ha presentato il ruolo attuale dell’Ente nei confronti del territorio alpino, della gestione dell’energia e nella captazione delle acque. Sicuramente l’attenzione verso le moderne dighe da parte del’ENEL va ben oltre il semplice sfruttamento del territorio ma cerca di sviluppare, attraverso progetti mirati, il concetto di come l’acqua sia un bene prezioso ed importante nella vita di ognuno. Ed infatti proprio su questo irrinunciabile diritto che Giovanni Morlotti, presidente della Comunità Montana Valle Seriana, ha colto nel segno raccontando, da amministratore, come spesso ciò venga disatteso e che la convivenza dell’uomo con questa ricchezza sia ancora poco equilibrata.

Successivamente, sempre nel mese di ottobre, nell’austera ma accogliente sede dell’Accademia della Guardia di Finanza di Bergamo, si sono dati appuntamento alcuni tra i più importanti e preparati studiosi ed esperti della Prima Guerra Mondiale, con particolare attenzione alla linea di fronte che si delineava sull’Adamello, tema:”La Guerra in quota”.

Luciano Luciani, generale c.a., ha aperto la giornata inquadrando storicamente e con una visione precisa ed attenta il teatro del conflitto. Diversi e significativi gli episodi particolari che hanno visto il Corpo della Finanza protagonista eroico durante la Grande Guerra. Marco Balbi, presidente della Società Storica per la Guerra Bianca, con l’ausilio dell’emozionante epistolario inedito dei fratelli Giorgio e Giovanni del Battaglione Mandrone letto dall’attore Massimo Nicoli ha raccontato come si svolgeva la vita tra le crode e le vette.

Una relazione di “nicchia” è stata proposta da Alberto Casirati, un vero esperto di aeronautica, responsabile del restauro dell’Ansaldo A-1, l’aereo di Antonio Locatelli, che ha aperto una finestra sul ruolo, importante, dell’aviazione durante la Guerra in Quota. Sulla storia del restauro di questo mitico velivolo si è organizzata, presso il Centro Sportivo di Seriate, a partire da Sabato 14 dicembre, fino a gennaio 2003, la mostra “SULLE ALPI, SOPRA LE ALPI”, che ha ripercorso le diverse tappe del ritorno a Bergamo del Balilla Ansaldo A-1 di Locatelli attraverso una serie di pannelli illustrativi.

Un filmato storico ha supportato l’intervento di John Ceruti, il Responsabile della Commissione tecnico-scientifica del Museo della Guerra Bianca in Adamello e consulente del Museo Storico Italiano della Guerra di Rovereto, dei Civici Musei di Brescia e del Museo Civico di Cremona, che ha puntualizzato il ruolo dei Musei, degli Enti Locali e del semplice escursionista nella conservazione dei reperti storici che ancora sono presenti sulle nostre montagne.Non era però un semplice escursionista Pietro Isacchi, presidente dell’A.L.P.E., che con alle spalle un’esperienza alpinistica europea ed extraeuropea notevole, ha consigliato una “cavalcata” attorno all’Adamello, percorrendo tredici cime importanti e percorrendo i luoghi che ormai quasi un secolo fa sono stati testimoni di una Storia che non va dimenticata.

Anche questa giornata ha visto un pubblico attento e soddisfatto ed ha permesso di aggiungere un altro tassello, significativo, al progetto “GENTE DI MONTAGNA/DIE BERGLEUTE”.



Come importante è stata anche la giornata del 16 novembre (doppia, in quanto si è svolta al mattino ed al pomeriggio presso la Biblioteca Comunale di Seriate) dedicata a “Donne di Montagna”.

Vale la pena ricordate le protagoniste dell’appuntamento in quanto rappresentano sicuramente chi ha coniugato il proprio lavoro, la propria esistenza le proprie convinzioni con scelte importanti e difficili che hanno permesso poi di conoscere e vivere la Montagna in modo significativo e singolare.

Vittoria Castagneto, una giovane regista che con i suoi lavori coglie, leggendo la montagna, caratteri e temi legati alla vita quotidiana e carichi di riflessione. La sua presenza è stata caratterizzata dalla proiezione del film “La Ballata di Geraldina”; Antonella Cicogna, alpinista e giornalista, ma anche scrittrice di talento, che ha condiviso le proprie emozioni raccolte durante i propri viaggi, spesso a fianco del proprio uomo ( a conferma che anche in montagna la coppia donna-uomo è una gran forza); Evelina Colavita, svizzera trapiantata in Italia ed innamorata delle montagne dell’Asia.Con la sua Associazione, l’OMID, opera in Afganistan con progetti sociali veramente lodevoli. Le sue immagini hanno presentato una zona del mondo sotto i riflettori dei mass-media ma ancora sconosciuta nella sua vera reatà; Paola Ortensi, ha presentato, più con il cuore che semplicemente con i numeri, una realtà, quella delle donne italiane che sono anche imprenditrici agricole, in grande evoluzione e che sta incidendo positivamente sulla rivitalizzazione della montagna;Patrizia Rossi, direttrice di una dei Parchi più vivo e aperto d’Italia, quello delle Alpi Marittime, ha reso semplice e leggera una vita, la sua, che ha sicuramente, per il ruolo ricoperto, affrontato problemi di non facile soluzione ma, come in tutte le belle storie, con un lieto fine; Silvia Tenderini, archeologa, scrittrice, viaggiatrice, figlia e moglie, e anche madre, di gente di montagna, ha raccontato come, anche se non lo vuoi, spesso è la montagna che ti chiama e quando la fa è per offrirti qualcosa di speciale e, infine, Michela Zucca, antropologa, responsabile presso il Centro di Ecologia Alpina di Trento, ha raccontato come la donna è stata ed è fondamentale per una vita della montagna: senza le donne la montagna muore ed è per questo che anche il progetto “Gente di Montagna/die Bergleute” non ha potuto dimenticare il ruolo fondamentale nella storia della montagna e della società tutta dell’altra metà del cielo.



Ha concluso la serie di sette appuntamenti, Sabato 30 novembre a Villa d’Ogna, in Alta Valle Seriana, presso il Teatro Forzenigo, la giornata-studio dedicata al “Ritorno del Lupo”. Il maltempo ha in parte limitato la partecipazione da parte degli studenti e di alcuni relatori ma la qualità degli interventi e la grande attenzione del pubblico, formato in gran parte da pastori, allevatori e cacciatori, ha reso l’iniziativa frizzante e coinvolgente ben oltre ogni aspettativa.

Il Sindaco di Villa d’Ogna, Bruno Bosatelli, ha condotto con perizia la mattinata: dopo la brillante ed esaustiva introduzione del prof. Alberto Meriggi, ricercatore presso l’Università di Pavia, che ha raccontato come il Lupo abbia percorso centinaia di chilometri, anche in luoghi altamente antropizzati e abbia riconquistato aree montane che lo avevano visto scomparire decine di anni prima ha preso la parola Francesca Marucco, naturalista e lupologa presso il Parco delle Alpi Marittime presentando il proprio lavoro con una passione ed una preparazione non comune (una chicca è stato l’ululato-richiamo usato dai ricercatori per individuare i branchi di lupi sul territorio). Ha continuato la mattinata Aldo Oriani, storico e curioso del passato proponendo una ricerca fatta tra archivi, diari, appunti storici del secolo passato ricca di episodi curiosi ed anedotti e Sandro Allemand, esperto allevatore dei cani maremmani che ha portato un video prodotto in proprio con interviste fatte a pastori e allevatori del centro-italia che da sempre convivono con il Lupo e limitano i danni da lui provocati con l’ausilio dei bianchi cani pastore. Ha chiuso la serie degli interventi Alessandro Avogadri, portavoce dei pastori sulle Alpi, dando poi il via ad un dibattito a più voci, spesso dure ma sicuramente di campo.

Sul Lupo è stata esposta poi, nel mese di dicembre sempre a Villa d’Ogna una interessante mostra dedicata alla sua presenza in Provincia di Bergamo nei secoli passati dal titolo: “C’ERA UNA VOLTA…LE BESTIE FEROCI”, curata a R.Castiglioni e A.Oriani. E, per completare la conoscenza con questa bestia, a fine dicembre, ancora nel Teatro Forzenigo, la Compagnia Teatrale di Burattini Corniani ha presentato a tutti i bambini del Comune di Villa d’Ogna il magico spettacolo “I tre Porcellini” (dove, come la storia vuole, il lupo è finito male).



Si deve anche ricordare che presso il Centro Sportivo di Seriate, da marzo a fine dicembre hanno esposto le loro opere diversi artisti, famosi e non, che hanno interpretato con le loro opere i sentimenti della montagna: le opere, quadri e sculture, de “La montagna appesa ad un filo” hanno avuto numerosi visitatori (del resto il Centro è frequentato da più di cinquecento persone al giorno).



E ancora la serie di proiezioni di film e documentari in collaborazione con il Trento Filmfestival Internazionale della Montagna,”Al cinema, tra la Gente di Montagna” con titoli veramente introvabili e con un pubblico attento e sempre puntuale.



Film messi a disposizione anche delle scuole che partecipando anche ad “Arrampicare, per piacere”, un piccolo corso di avvicinamento all’alpinismo proposto presso il Centro Sportivo Comunale di Seriate, hanno potuto unire l’impegno fisico a quello intellettuale.



Ultima iniziativa da ricordare sono le cene a tema “La Montagna a tavola” dedicate a Alpi, Appennini e Dolomiti che hanno messo a dura prova i cuochi del Ristorante gestito da Sport&Cultura Seriate ma che hanno soddisfatto a pieno i golosi della Provincia.



Tracciare un consuntivo di “Gente di Montagna/die Bergleute” è facile in quanto la curiosità, l’entusiasmo, l’attenzione ed anche l’allegria hanno sempre accompagnato le proposte presentate rendendole leggere anche a chi le ha organizzate.

Certo, con sincerità, possiamo considerare che “Gente di Montagna/die Bergleute” è, tra le iniziative dedicate all’Anno Internazionale della Montagna, arrivata in vetta e ciò grazie all’impegno di chi ha creduto subito nella bontà del progetto.



“Gente di Montagna/die Bergleute”

ha ancora alcune sorprese:

a fine gennaio 2003, l’uscita dell’inserto speciale sulla rivista “L’Orso- sotto il sole di Lombardia” e la pubblicazione della CD-Card piena di sorprese e di notizie a conclusione del positivo progetto.



e che ogni anno sia l’Anno della Montagna!

prof. Davide Torri









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