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Il 27 aprile a Trento si parlerà di rinascita in montagna dopo trapianti e malattie neoplastiche. Sempre più la montagna viene vista come luogo di riabilitazione. Il poter tornare a praticare attività fisiche di un certo impegno, in alcuni casi addirittura a livello agonistico, dopo malattie di una certa gravità, contribuisce al benessere psico fisico delle persone. La scalata di una montagna ha infatti un forte parallelismo simbolico  con il cammino verso la guarigione, entrambi fatti di momenti difficili, di progressione e di pause forzate, di volontà, determinazione e soddisfazioni. Inoltre rimane ancora molto da indagare sui possibili effetti benefici dell’attività fisica nella prevenzione primaria e secondaria in campo oncologico.

Il convegno di medicina di montagna, che si svolgerà nella sala Fondazione Bruno Kessler, in via Santa Croce,77  a partire dalle 9, prevede due sessioni e una tavola rotonda.

La prima sessione, dedicata ai trapianti, è moderata da Andrea Ponchia e Adriano Rinaldi e prevede gli interventi di Jacques Pirennes sui trapianto di fegato, di Enrico Donegani sui trapianto di cuore e di Giuliano Brunori sul trapianto di rene. La seconda sessione, dedicata alle neoplasie, é moderata da Antonella Bergamo e Luigi Festi.  Guglielmo Antonutto parlerà di aspetti ematologici dell’acclimatazione in alta quota, Giuseppe Masera tratterà dell’iniziativa “scalare il proprio Everest anche in Valcamonica” che dal 2003 porta sull’Adamello gruppi di bambini guariti dalla leucemia, in collaborazione con il reparto oncoematologico dell’Ospedale Pediatrico Universitario di Milano Bicocca e Fedro Peccatori che riferirà di attività fisica e cancro della mammella. A conclusione della mattinata è prevista una tavola rotonda per consentire a pazienti/alpinisti di raccontare al pubblico la propria esperienza di ritorno alla montagna. I lavori si concluderanno alle 13,30.

Il convegno, aperto al pubblico, è promosso dalla Società italiana di Medicina di Montagna, dalla Commissione centrale medica del Club Alpino Italiano e dal Trento Filmfestival, con il patrocinio dell’Ordine dei medici di Trento, della Lega italiana per la Lotta ai Tumori e dell’Istituto Europeo di Oncologia.

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