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Quante probabilità ci sono che una vipera vi possa mordere almeno una volta nel corso della vostra vita? Una risposta precisa non è possibile. Possibile – e con precisione – sarà invece sapere quante vipere ci siano nel Parco delle Orobie. Dovrebbe infatti partire a breve il primo censimento delle vipere, una mappatura sulla presenza del rettile in questa zona della bassa Valtellina, affidata agli erpetologi Augusto Gentili dell’università di Pavia e a Stefano Scali del museo di scienze naturali di Milano. Il direttore del parco Claudio La Ragione ha a proposito spiegato che verso la vipera c’è un fondamentale atteggiamento di diffidenza e coloro che la incontrano, molto spesso, hanno la tendenza ad ucciderla; con questo studio l’obiettivo è di cercare di invertire questa tendenza “spiegando ad escursionisti e operatori della montagna quali precauzioni adottare di fronte ad una vipera e quali sono i luoghi in cui è più facile incontrarle per chi vuole conoscerle o, al contrario, evitarle”. Questo studio è il primo che viene commissionato da un parco in Lombardia: il fatto è che la vipera è spesso demonizzata e popolarmente considerata un indicatore negativo delle condizioni di salute di un luogo. Ma non è così: il piccolo rettile è importante anello della catena oltre che – come dicono i due erpetologi Gentili e Scali – “un ottimo indicatore biologico”. A breve, dunque, le vipere del parco delle Orobie avranno nome e cognome.







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