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Lungo la Via Francigena

Un tour alla fortezza di Radicofani puo’ essere considerato l’ultima delle tappe toscane della via Francigena oppure una visita a se stante, per apprezzare un castello in ottimo stato di conservazione, che con i suoi bastioni domina la vallata sul confine meridionale della Val d’Orcia.

Già utilizzato da Etruschi e Romani, il sito è documentato nell’876. In quest’area i monaci di San Salvatore del Monte Amiata avevano numerosi possedimenti.

Il borgo fu al centro di numerose contese per via della sua posizione strategica e di confine tra lo Stato della Chiesa e i territori controllati da Siena.

La leggenda di Ghino di Tacco

Avvicinandosi con la mente aperta alle vicende dell’epoca vale la pena citare la leggenda di Ghino di Tacco, ribelle ghibellino senese, che si impossessò della rocca di Radicofani prima che il borgo si sottomettesse definitivamente a Siena nel 1405. Ghino di Tacco, considerato una sorta di Robin Hood locale, fece della fortezza il suo covo da cui organizzava vari atti di brigantaggio a danno dei viaggiatori. La sua peculiarità era che, a quanto pare, non derubava completamente i malcapitati e addirittura graziava i più poveri tra questi. Le imprese di questo personaggio, vissuto a cavallo tra XIII e XIV secolo, vengono ricordate anche da Dante Alighieri (Purgatorio, VI, 13-14) e dal Boccaccio. “Ghino di Tacco, per la sua fierezza e per le sue ruberie uomo assai famoso, essendo di Siena cacciato e nimico de’ conti di Santa Fiore, ribellò Radicofani alla Chiesa di Roma, e in quel dimorando, chiunque per le circustanti parti passava rubar faceva a’suoi masnadieri”.

La Fortezza di Radicofani – foto credits www.visittuscany.com/it/attrazioni/la-fortezza-di-radicofani

La Rocca invece fu soggetta a numerosi interventi di restauro.

La storia della Fortezza di Radicofani è documentata fin dal X secolo, le sue mura, collocandosi in posizione dominante ad una quota di quasi novecento metri sul livello del mare, furono più volte rimaneggiate. Andata in rovina nel ‘700 la fortezza è stata parzialmente ricostruita nel Novecento.

Altri luoghi di grande rilievo storico che rendono il borgo unico nel suo genere sono il Palazzo Pretorio e le due principali chiese : San Pietro XIII sec e Sant’Agata  (XVIII sec)

A breve distanza da Radicofani (17 Km) è di sicuro interesse il comune di Abbadia S.S. che custodisce un importantissimo complesso di archeologia industriale e il relativo museo: si tratta del più vasto sito di estrazione mineraria della Toscana. Consigliamo una rapida visita all’antico borgo (per cui basta una breve passeggiata) e di dedicare invece mezza giornata o più al sito minerario. Le visite guidate vi trasporteranno in un mondo sotterraneo di lavoro e fatica che ha rilanciato in pochi anni e a caro prezzo l’economia di quest’area della Maremma.

Contatti e informazioni:

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