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Pecore, capre e mucche protagoniste per un giorno, in occasione del rientro in valle dopo l’estate trascorsa tra i pascoli, tanto da esser vestite a festa, esibendo splendidi gambis intagliati ( il collare delle capre) e sonaj dai mille colori (il campanaccio, la bersana delle vacche). E’ lo spettacolo che si è presentato a tutti coloro che hanno partecipato all’annuale appuntamento zootecnico della Valsesia.



Semplici curiosi si sono mescolati a pastori e appassionati, e la presenza di molti bambini, divertiti e attratti dagli animali, non ha potuto che rallegrare i cuori di chi vive lassù.

I numeri della manifestazione: 15 allevatori, per un totale di 133 bovini (principalmente brune e pezzate rosse d’Oropa), 403 ovini (biellesi e sambucane), 158 caprini (Saanen, meticcie e camosciate) e 14 equini.



E tra lo scampanio delle mucche e il vociare della gente, ecco la pazienza degli artigiani, a dar vita agli oggetti più impensati partendo da un semplice pezzo di legno, tramandando la realizzazione delle culle da battesimo e delle conocchie fino a proporre forme nuove e suggestive.



Di contorno agli animali non potevano mancare i prodotti caseari, con le bancarelle dei caseifici ubicate sotto il totem gigante a forma di toma: un ottimo richiamo per i buongustai. I formaggi presentati sono stati poi premiati nel corso del pomeriggio dopo un’attenta degustazione. Tre le categorie ammesse al concorso, giunto alla sua quarta edizione: il Macagn, formaggio semicotto a pasta morbida che prende il nome dall’Alpe omonima posta ai piedi del Monte Rosa, la Toma Valsesia e i formaggi caprini.

E’ stata quella l’occasione anche per ringraziare tutti gli allevatori presenti e lasciar loro un piccolo omaggio, tra i sinceri applausi dei partecipanti e un arrivederci al prossimo anno.





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