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LUGANO – Con le tele di Egon Schiele il museo d’arte moderna di Lugano apre una finestra sulla Vienna di fine secolo, tra modernismo e decadentismo. Dopo le mostre di Modigliani, Munch, Chagall e Kirchner, dal 16 marzo al 29 giugno, Villa Malpensata ospiterà infatti la grande arte del maestro austriaco, morto nel 1918 a soli 28 anni, attraverso una quarantina di oli e altrettanti disegni, acquerelli e gouaches. Dunque una panoramica attenta a puntare il riflettore non solo sugli oli, ma anche sulle illustrazioni di Schiele, se è vero che ancor oggi viene considerato uno dei più grandi illustratori di tutti i tempi. Tra le opere che verranno immolate al pubblico, non mancheranno naturalmente i nudi (all’epoca considerati “disegni pornografici”) di Egon Schiele, che gli costarono una carriera immersa nella penombra dello scandalo: spesso infatti i soggetti ritratti dal pittore erano ragazze minorenni… una colpa, una grazia. Fu proprio in questo modo che Schiele si rese autore di una nuova via d’espressionismo, spingendo fino a livelli drammatici l’erotismo moderato dell’amico Klimt. Per la prima volta entra nella pittura la crudezza del sesso. Il nudo: magro e sfinito, estremamente.

L’allestimento di Villa Malpensata, come spesso è, seguirà un percorso cronologico con alcune sale a tema, contribuendo così a mettere in luce l’evoluzione dell’arte di Schiele: dalle opere del periodo legato all’accademia di belle arti di Vienna (1906-1909), alla prima fase di emancipazione stilistica (1909-1910); dal periodo di Krumau e Neulengbach (1911-1912), alla ricca e sfaccettata produzione viennese che precedette di un lustro la sua morte per febbre spagnola.





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