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Potrebbe imprimere a fuoco nel libro della storia dell’alpinismo il proprio nome: se tutto andrà bene Ungdi Tshering Sherpa sarà il terzo alpinista disabile ad esser giunto sul tetto del mondo. Tshering Sherpa sta infatti per affrontare una memorabile impresa… perse qualche anno fa entrambe le mani in un incidente, tenterà ora la scalata dell’Everest grazie a delle speciali protesi artificiali ed alla sua pluriennale esperienza alpinistica. Un’impresa che ha dell’incredibile (e potrebbe avere del memorabile) e che non lo vedrà comunque solo: con lui quattro sherpa che lo sosterranno nel tentativo di “affiancarsi” a Weihenmeyer e Whittaker, i due alpinisti disabili – uno cieco, l’altro senza gambe – che due anni fa riuscirono a conquistare “La montagna”. La partenza della missione di Tshering Sherpa è prevista tra circa 15 giorni, se tutto andrà bene. C’è infatti ancora da sciogliere il nodo relativo alla mancanza di fondi necessari per sostenere la scalata; ma Tshering Sherpa si dice a proposito fiducioso, così come fiducioso lo è rispetto a quanto sta per compiere: “Potrò riuscire – ha infatti recentemente dichiarato al quotidiano Kathmandu Post – se le condizioni atmosferiche mi saranno favorevoli. Ho un’esperienza di oltre 15 anni di alpinismo, sia come guida che come portatore. Anche dopo aver perduto le mani ho partecipato a diverse spedizioni, conquistando lo scorso novembre la cima del Nayakhnag (oltre 6000 metri)”. Buona fortuna.









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