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“Non c’è alcun sogno che non deve essere osato” affermava il grande alpinista esploratore George Mallory. Parole che Leo Houlding, trentenne from UK, ha da sempre seguito alla lettera nel suo percorso di “ricerca e sviluppo” nell’attività outdoor e in particolare nella pratica dell’arrampicata libera e del base jumping.

L’alpinista britannico è approdato al Film Festival di Trento, divenendone, nella giornata di giovedì 5 maggio 2011, uno dei protagonisti. Dapprima nel corso del pomeriggio, in occasione della proiezione del film “The Asgard Project” (scheda film) diretto dal regista Alastair Lee. E a seguire durante un’avvincente serata alpinistica svoltasi presso l’auditorium Santa Chiara di Trento, sold out per l’occasione.

Leo Houlding è un ragazzo brillante, un alpinista che cerca avventura e divertimento sulle montagne del pianeta e che, con creatività e entusiasmo, elabora una lettura personale ai diversi problemi proposti dalle dimensione verticale. Motivazioni che lo hanno portato a salire, in sole 24 ore, in coppia con Sean Leary ‘Stanley’, lungo le pareti Freerider di El Capitan e nord-ovest dell’Half Dome. Complessivamente si tratta di più di 1600 metri di salita con difficoltà sino al grado 7c (5/6 giorni di impegno per una cordata normale). Per la discesa dalle cime dei due monoliti californiani la cordata veloce ha scelto un metodo altrettanto speed, lanciandosi con il paracadute in stile base jumper.

Il culmine della trasposizione della sua eclettica personalità sulle pareti verticali, ha portato Leo Hoiulding alla realizzazione della salita della torre nord del Monte Asgard, sull’Isola di Baffin, nell’arcipelago Artico. L’avventura è raccontata nel film in concorso al Trento Film festival “The Asgard Project” che annovera già più di 20 premi vinti in diversi festival cinematografici del pianeta.

Il festival di Trento è riuscito nuovamente a regalarci emozioni vive, portandoci alla scoperta di personaggi impensabili nell’immaginario della quotidianità cittadina, facendo viaggiare la mente degli spettatori verso mete lontane e inesplorate. Nelle pellicole proiettate, negli eventi proposti e nelle mostre allestite, è possibile comprendere quanto sia magnifico e fragile il pianeta che ci ospita; di anno in anno, i contenuti del festival diventano testimonianze concrete degli effetti dei cambiamenti climatici sulle montagne e paesaggi di tutto il globo.

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