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Giungono al termine,“nella splendida cornice della montagna bresciana” (come recita solo con qualche esclamativo di troppo il sito ufficiale https://paracaffe.it/CIT/entrata.htm) il Campionato Italiano Open di parapendio, iniziato il 1° agosto. Un evento al quale partecipano oltre 130 piloti italiani e stranieri, che hanno sorvolato le montagne dall’Iseo all’alta Valcamonica, issandosi a oltre 3000 metri di quota e colorando i cieli della valle in uno spettacolo straordinario. Peccato che, eccetto i partecipanti e gli organizzatori, non se ne sia accorto quasi nessuno. Al massimo dev’essersene accorto qualche escursionista dei sentieri alti durante uno dei giorni di gara, o qualcuno avvezzo a guardare all’insù alla ricerca del volo dei rapaci.

Così, ad esempio, è capitato a chi scrive: seguendo da vicino casa gli eleganti volteggi di una coppia d’aquile impegnate nella ricerca della miglior corrente ascensionale, le lenti del mio binocolo si sono imbattute con sorpresa proprio nell’immenso nugolo di coloratissime tele a mezzaluna, volteggianti anch’esse nella zona dei rapaci.

Ho provato a chiedere agli uffici APT di Aprica e di Édolo: nessuno ne sapeva nulla. Incredibile. Pensare che lo stesso giorno, lunedì 2 agosto, un quotidiano bresciano (letto la sera, N.d.R.) parlava addirittura dell’atterraggio in programma proprio all’Aprica! Lo stesso sito ufficiale https://www.fivl.it/notiziario/news/newsago.html riporta ancora la news seguente: “Secondo giorno, i piloti si spostano in zona Aprica (BS). Tema: 3 boe nella valle ed un “dritto” al Tonale totale circa 60 km. Giornata fantastica quote 3500 mt. …” Cosa in realtà non corrispondente al vero, poiché – come pare – il direttore di gara avrebbe all’ultimo optato per una zona sopra Pontedilegno, dopo la partenza dal Monte Pàdrio di Córteno. Ho saputo ciò per via informale (e senza spiegazioni chiare) solo perché mio padre è proprietario del terreno dove atterrano di norma i sodali dell’Associazione Volo Libero Valle Camonica (che proprio a Córteno ha sede per via del favorevole campo di volo) e perché mi ci sono recato per capirne qualcosa e scattare delle foto agli atterraggi d’emergenza della gara.

Per farla breve, qualcosa sarebbe cambiato, a livello turistico, se le informazioni fossero circolate almeno un paio di giorni prima, in modo che si sarebbero potuti perlomeno informare alla meglio gli ospiti delle località turistiche, consigliandoli di recarsi in quota per meglio apprezzare lo spettacolo. Ma sarebbe comunque stato troppo poco: eventi di questa portata devono essere comunicati e promossi a livello capillare con settimane di anticipo, se si vuole che abbiano un effettivo impatto a livello sportivo e turistico.

Se invece si pensa che il volo libero sia una cosa riservata ai soli praticanti, gelosi persino della loro privacy volatoria e tesi a mimetizzarsi nell’aere con la speranza di non essere visti, allora si continui pure così …



Naturalmente siete tutti invitati a dibatterne nel forum di discoveryalps







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