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Lo si sa, alla vacanza difficilmente si rinuncia. Ci mancherebbe! Ma altrettanto difficile è rinunciare a farsi portare in vacanza dalla propria automobile. Insomma con che cosa ci spostiamo, da una località all’altra, nel tempo libero e quali conseguenze innescano le nostre scelte di trasporto? A queste ed altre domande cerca di trovare risposte il nuovo dossier redatto da Cipra (Commissione Internazionale per la Protezione delle Alpi ) da anni impegnata in ricerche e dibattiti sul tema del traffico attraverso l’arco alpino. “In stati come l’Austria, la Svizzera, o la Germania” si sottolinea nella presentazione del documento “il traffico motorizzato per il tempo libero raggiunge già una percentuale pari al 50-60% del traffico complessivo”. Un dato su tutti. Ogni anno un cittadino svizzero percorre in media 13.800 km nel tempo libero e, complessivamente, la popolazione elvetica, porta questo numero alla stratosferica entità di 106 miliardi di km (visualizza tabella) “Per il futuro si prevede una rilevanza sempre maggiore di questa tipologia di traffico rispetto al volume totale della mobilità motorizzata”. Le prospettive non sono quindi rosee e alle annose battaglie per il transito dei mezzi pesanti attraverso i trafori delle Alpi, causa di malattie croniche nelle comunità locali e di arie politiche non facili da respirare, a tutti i livelli governativi, si va delineando una “nuova” dimensione del problema, legata alle nostre abitudini vacanziere.

Ma i problemi, purtroppo, non si esauriscono qui, perché, lo si sa, gli spostamenti della vita quotidiana – lo dimostra la situazione degli inquinanti accumulati nell’aria delle nostre città – giocano anch’essi un ruolo consistente nel deterioramento della qualità ambientale. E ancora una volta è il piccolo stato del Liechtenstein a porsi come avanguardia, con un progetto di metropolitana di superficie, rivolto anche al traffico quotidiano e quello che potremmo definire “lavorativo”. Il ricco stato tra Svizzera e Austria, con soli 33.500 abitanti, vede infatti ben 13.000 lavoratori pendolari muoversi ogni giorno dalle vicine regioni di confine. Il risultato è un traffico tipicamente cittadino, con auto, veicoli commerciali e bus incolonnati lungo le principali arterie stradali. La locale Associazione Traffico e Ambiente (Ata)propone nuove soluzioni, ed in particolare un progetto di metropolitana di superficie, al servizio di Liechtenstein e regioni limitrofe. ”Il tram” si legge in un comunicato di Alpmedia.net “potrebbe utilizzare una porzione della rete di binari di Svizzera e Austria e in parte percorre strade esistenti, collegando i nodi cruciali di Sargans, Buchs e FeldKirch e fornendo un servizio a tutti i comuni del fondovalle del Liechtenstein. La lunghezza dell’intero tratto sarebbe di 30km”. Questo tipo di soluzione presenterebbe inoltre costi limitati (circa 15 milioni di franchi svizzeri per km), perché di fatto andrebbe ad utilizzare una parte della rete ferroviaria già esistente, contenendo gli interventi di urbanizzazione ed alterazione del paesaggio.

Per visionare integralmente il dossier “Mobilità nel tempo libero”, entra nella sezione specifica di www.alpmedia.net.

Il progetto di metropolitana di superficie può essere richiesto ad ATA: ATA/VCL, Postfach 813, FL-9490 Vaduz, www.vcl.li







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