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E’ in dirittura d’arrivo la lavorazione del film “Ninì”, ma continua la ricerca di finanziamenti.

Il documentario ripercorre la vita di Ninì Pietrasanta, alpinista degli anni Trenta che con il marito Gabriele Boccalatte ha lasciato la firma su numerose vie del Monte Bianco. Il figlio Lorenzo, rimasto orfano del padre, caduto sull’Aiguille du Triolet nel 1938, poco dopo la nascita, ha ritrovato un diario, filmati originali e album fotografici della madre. Grazie all’interessamento di Roberto Serafin, giornalista e storico dell’alpinismo, il materiale è arrivato nelle mani di Gigi Giustiniani, regista valsesiano e membro dell’associazione culturale La Fournaise di Jovençan.  

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Presidente dell’associazione La Fournaise è Daniele Ietri, “friulano di nascita e valdostano per scelta”, come lui stesso si definisce, docente universitario di geografia economica all’Università di Torino, sede di Cuneo, esperto di competitività territoriale e urbana e di sviluppo locale. Del film Ninì è il produttore. «Contiamo di concludere il lavoro di “Ninì” prima dell’estate – dichiara Daniele Ietri – rimangono il montaggio audio, molto importante essendo materiale d’archivio, la musicazione, la sonorizzazione. Il film è costruito per una parte significativa su pellicole d’epoca restaurate, per un’altra parte su interviste, tra le quali la più importante è al figlio di Ninì Pietrasanta, Lorenzo Boccalatte».

Il progetto ha ottenuto il sostegno della Fondazione Film Commission della Valle d’Aosta. «Questo finanziamento è stato fondamentale per poter iniziare il lavoro – continua Daniele Ietri – ma ha il vincolo di spesa dei contributi in Valle d’Aosta. Per il lavoro di restauro delle pellicole d’epoca, che hanno circa ottant’anni, non essendoci laboratori specializzati in Valle d’Aosta, ci siamo dovuti rivolgere altrove e abbiamo quindi cercato altri finanziamenti per coprire le spese vive, senza considerare che molti professionisti coinvolti nel progetto hanno scelto di lavorare senza sapere se e quando saranno pagati».  

Sono state quindi lanciate delle campagne di finanziamento del film: la prima, sul sito www.filmnini.com, alla voce “sostieni il progetto”, è sempre attiva, la seconda, lanciata sulla piattaforma svizzera “Wemakeit”, ha raggiunto l’obiettivo prefissato (2.130 franchi svizzeri), la terza sulla piattaforma internazionale “Indiegogo” si è chiusa un mese fa e ha raccolto 1.194 euro, il 34% dell’obiettivo. «Queste campagne di reperimento fondi on line non servono solo a raccogliere fondi, ma anche a creare interesse e pubblico per il film – spiega ancora Daniele Ietri – L’origine dei donatori è veramente internazionale e questo significa che il film avrà diffusione internazionale, come dimostrano anche i mille contatti circa sulla pagina Facebook. Siamo riusciti a coprire il costo del restauro, ma stiamo ancora cercando sponsor che vogliano associare il loro nome all’iniziativa, consci del fatto il loro nome o logo circolerà a livello internazionale. Ci sono vari livelli di sostegno cui corrispondono diversi riconoscimenti, premi e materiali originali del film».

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