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Una montagna di fatica. Contro le scorciatoie del doping, un libro denuncia le distorsioni nella pratica sportiva amatoriale. Due modelli alternativi: Stefania Belmondo e Bruno Brunod.


“Non avrei mai potuto prendere “qualcosa”, perché ciò mi avrebbe distrutta prima psicologicamente; e sono sicura che oltre a danneggiarmi fisicamente non mi sarebbe servita in termini di prestazione…Ho sempre e solo creduto che grazie ad un duro lavoro, determinazione, volontà, sacrificio e tanta fede puoi arrivare al tuo massimo” Così Stefania Belmondo, nella prefazione al libro, cui fa eco, nella post-fazione Bruno Brunod, protagonista della corsa in alta quota e conquistatore di numerosi record di ascensione: “Oggi anti preparatori vorrebbero prendere il merito dei miei exploit. Senza falsa modestia, credo che quello che mi è servito veramente non sono le tabelle o i consigli di Tizio o Caio, ma l’aver imparato – fin da bambino – ad amare la fatica e i sacrifici”.

Due campioni, figli della montagna, scelti non a caso da Pietro Trabucchi – psicologo della Nazionale di Triathlon e coordinatore del Centro Alta Prestazione di Brusson (Aosta) – come modelli alternativi per schiere di dilettanti sempre più sedotti dalle scorciatoie del doping e da una pratica sportiva troppo schiacciata su modelli professionistici. In cui conta solo il risultato. Costi quel che costi.

I dati parlano chiaro. In soli quindici giorni, lo scorso anno, due morti sospette tra atleti “dilettanti”: un bodybuilder ed un ciclista. Poche settimane fa, un blitz dei Nas ha rinvenuto arsenali di sostanze dopanti del tutto simili a quelli sequestrati ai professionisti: farmaci di provenienza ospedaliera, anfetamine, testosterone, Epo, gonadotropine e Gh sono stati trovati nelle camere e nelle abitazioni di una ventina di “atleti”. Le cose non vanno meglio nel settore giovanile: secondo un sondaggio FIGC tra i quindicenni, il 36,7% è pronto a doparsi per migliorare le prestazioni sportive. In un recente convegno, il prof. Tancredi, presidente della Società Italiana di Pediatria, ha riferito che il 5,7% dei ragazzi in età scolare prende farmaci a fini prestativi. Secondo un’altra ricerca ISTAT, il commercio di sostanze proibite rappresenta solo in Italia un affare da novecento milioni di Euro.

Il libro di Pietro Trabucchi analizza cause psicologiche e sociali di un fenomeno che comporta gravi rischi per la salute, soprattutto per atleti lontani da qualsiasi controllo e tutela. Il disperato bisogno di protagonismo, innanzitutto. La visibilità sociale è oggi uno dei valori più preziosi, e lo sport è diventato una scorciatoia. Vincere a tutti i costi, anche in campo amatoriale diventa un antidoto al senso di invisibilità personale. C’è poi il nostro atteggiamento nei confronti dei farmaci: se ad ogni minima difficoltà quotidiana si prende una specifica pillola, finisce per essere normale il ricorso al farmaco anche nella prestazione sportiva. C’è, ancora, il nostro atteggiamento verso la fatica: che non rappresenta più un dato naturale della vita, ma una seccatura che la tecnologia e la chimica devono permetterci di tenere lontano. Infine la fiducia (illusoria) nella possibilità di attuare un controllo onnipotente sul nostro corpo, di poterne fare ciò che si vuole, al pari di una macchina.

Di fronte a questi fenomeni Trabucchi propone di realizzare un cambiamento di atteggiamenti, un “ripensamento dello sport”. I principali preconcetti che condizionano negativamente la nostra idea di sport vengono riassunti in forma di otto idee-mito: essi pongono l’accento sulle “motivazioni estrinseche” della pratica sportiva (visibilità sociale, denaro, gloria, prestigio…). A questi vengono contrapposte altrettante visioni alternative che recuperano gli aspetti intrinseci della motivazione e di cui due Stefania Belmondo e Bruno Brunod sono ottimi esempi.. Oltre a questo, Trabucchi insiste sull’importanza del fattore mentale all’interno della prestazione sportiva. Una risorsa non meno potente del doping, spesso ignorata dagli stessi tecnici e atleti d’èlite.



Infolibro

Titolo: Ripensare lo sport

Autore: Pietro Trabucchi

Editore: Franco Angeli, Milano

Pagine: 108

Prezzo: € 19,00







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