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Ski Utah: stagione positiva

Nonostante un inverno con temperature piuttosto calde, le montagne olimpiche dello Utah hanno fatto registrare la terza migliore stagione sciistica di sempre, per un totale di 3.141.212 visite sciistiche, con un aumento del 5,2 per cento. Meglio sono andati solo gli inverni 2000-2001 e 1998-1999. Kip Pitou, presidente di Ski Utah, è convinto che la spinta olimpica sia stata determinante.



+ 4,1 per cento le vendite di attrezzi e abbigliamento negli Usa

Le vendite di attrezzi, accessori e abbigliamento invernale per il 2002-2003 sono aumentate del 4,1 per cento negli Stati Uniti, raggiungendo quota 2,1 milioni di dollari. Questi i dati diffusi da Snowsports Industries America. A trainare il settore sono state soprattutto le vendite di attrezzi e accessori, soprattutto nell’Est, dove l’inverno è stato rigido e ben innevato. Ma sono in forte crescita anche attrezzatura e abbigliamento per bambini. Un altro trend significativo riguarda i piccoli negozi specializzati, che nell’Est hanno registrato un + 7,1 per cento, contrariamente alle grandi catene che (sono concentrate nell’Ovest, dove la stagione non è stata molto buona per la neve) hanno perso il 5,3 per cento. I trend più significativi riguardano il mercato dei bambini, con attrezzi e abbigliamento in crescita dal 21 al 32 per cento nei negozi specializzati e dal 14 al 52 per cento nelle grandi catene. Ma anche gli scarponi morbidi “new generation”, con vendite raddoppiate. Forti aumenti anche per gli sci “twin tips”. Il mercato dello snowboard, invece, è fermo da due anni e ha probabilmente raggiunto la maturità. Con una vendita del 20 per cento degli inventari, inferiore all’anno scorso e ai livelli storici, le aspettative dei negozianti sono comunque per una prossima stagione positiva e il settore viene giudicato in salute.



Al via la stagione nell’emisfero australe

Tiffindell, in Sud Africa, è probabilmente la prima località sciistica ad aver aperto i battenti nell’emisfero australe. Le prime sciate sono state possibili il 22 maggio. Intanto la prima neve è caduta anche in Australia e in Nuova Zelanda, facendo ben sperare per la stagione alle porte. A Mount Ruapehu, nell’isola dei kiwi, si prevede di aprire il 31 maggio. Intanto Perisher Blue, in Australia, inaugurerà la prima seggiovia a otto posti fuori dall’Europa e dal Nord America.



Una funivia a due piani da Les Arcs a La Plagne

È stato posato il primo cavo di quello che sarà il nuovo collegamento funiviario tra Les Arcs e La Plagne, nella Savoia francese. Questo collegamento darà vita a una nuova gradissima ski area. Il cavo ha un diametro di 75 millimetri e pesa 30 chili al metro. È stato costruito da Trefileurope per sostenere la funivia a due piani, come gli autobus di Londra, che Poma sta costruendo. L’impianto aprirà pochi giorni prima di Natale.



Una nuova stazione sciistica in Azerbaijan

È iniziata la costruzione della prima località sciistica dell’Azerbaijan. Long Forest LLc ha acquistato numerosi terreni nella regione di Guba, 200 chilometri a nord della capitale Baku, sui monti del Caucaso. Qui è stato costruito un hotel “chalet style” mentre si stanno cercando i 500.000 dollari per la costruzione dei primi impianti di risalita.



Al via progetto per resort internazionale in Siberia

Nell’inverno 2004-2005 aprirà una nuova località sciistica di standard internazionale nella repubblica russa di Altai (Siberia meridionale). La montagna dove sorgerà si chiama Malaya Sinyukha e il progetto completo prevede investimenti per 40 milioni di euro. Nella prima fase verranno costruite alcune seggiovie ad agganciamento automatico per un valore stimato di 12 milioni di dollari, ma il progetto finale prevede 30 piste e 16 impianti con 6000 posti letto. Responsabile del progetto di costruzione è la compagnia specializzata austriaca Interkraft.



Svizzera: stagione positiva

Dopo cinque stagioni in sordina, le stazioni sciistiche svizzere fanno registrare un’annata positiva, con aumenti del giro d’affari nei primi due mesi del 2003 che variano dal 4 all’8 per cento, secondo quanto dichiarato da Felix Maurhofer, dell’Associazione dei gestori di impianti di risalita svizzeri. Gli aumenti nelle vendite degli sci sono stati del 6 per cento, per un totale di 338.000 paia. Sciatori e snowboarder hanno speso nella penultima stagione 486 milioni di euro per gli skipass e i numeri di quest’anno, non ancora disponibili, saranno leggermente più alti.



Il business dello sci raddoppia in Cina,

ma durerà?


Secondo dati difficili da controllare le visite di sciatori nelle decine di piccole stazioni sciistiche nei dintorni di Pechino sarebbero raddoppiate, passando da 200.OOO a 400.000 e la “popolazione sciistica” cinese potrebbe raggiungere i quattro milioni a partire dalla stagione 2004-2005. Tuttavia ci sono alcune voci scettiche sul futuro dello sci in Cina, in particolare lo sci sembra essere una moda passeggera per la borghesia locale che, sulla spinta di una crescita economica annua del 7 per cento, sta scoprendo tanti piaceri e attività per anni sconosciuti. C’è un precedente importante, quelli dei campi da bowling, sorti come dei funghi e oggi in buona parte sotto utilizzati dopo che la moda ha cambiato direzione. Inoltre le località sciistiche (oltre cento nuove aperture negli ultimi due anni) sono piccole e con impianti spesso rudimentali. Nel momento in cui i cinesi diventeranno più esigenti potrebbero annoiarsi.



Ottima stagione in Finlandia

Si è chiusa una delle migliori stagioni sciistiche per le 130 località della Finlandia. Soprattutto al sud si sono registrati incrementi record, grazie all’ottimo innevamento. Talma ha potuto vivere la più lunga stagione di sempre, dal 23 ottobre alla prima metà di aprile, Kokonniemi, una piccola località vicino alla città costiera di Porvoo, ha raddoppiato i passaggi agli impianti (600.000) rispetto ai quattro anni precedenti, tutti da record. Al nord, invece, le temperature rigide hanno reso meno eclatanti i comunque buoni risultati. La preoccupazione per la Finlandia, che attrae 100.000 sciatori stranieri ogni anno, soprattutto dalla Russia e dalle repubbliche baltiche, ma anche da Gran Bretagna e Irlanda, grazie a un nuovo volo charter, è che il ventilato aumento dell’iva dall’8 al 14 per cento renda questa destinazione più cara.



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