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Pasò, Telènek, Sèllero, Borga, Torsolèto, Castel di Pìcol, Svolt, Torsolazzo, Palone, Piz Tri: nomi di montagne bellissime delle Alpi Orobie nord-orientali, al confine fra le tre province di Brescia, Sondrio e Bergamo.



Da una dozzina d’anni queste vette sono divenute via via più familiari almeno a due categorie di persone: gli skyrunner e gli escursionisti. Dal 1994, prima uno, poi 40-60-70-90-100-200-300-500 corridori del cielo hanno calcato anno dopo anno il Sentiero 4 Luglio, l’ardita alta via della Riserva naturale Valli di Sant’Antonio.

Siamo in territorio di Córteno Golgi – alta Valcamonica, provincia di Brescia, al cospetto di molti dei più maestosi corrugamenti lombardi: a sud il lontano Guglielmo, poi il Badile Camuno; a ovest le incombenti Orobie valtellinesi con il Treconfini, il Demignone, il Torena; a nord l’imponente catena delle Retiche, con il Céngalo, il Badile, il Disgrazia, il Bernina; a est il Cevedale, la Presanella e il magnifico Baitone-Adamello.



Una sequenza di panorami a 360° da mozzare il fiato, come accade ai tanti nuovi escursionisti che arrivano quassù, favoriti dall’esistenza dal 1994 del Bivacco Davide, costruito dal CAI Santìcolo, i quali commentano con estatico rapimento le grandi vedute dall’accogliente capanna ai 2.645 m. del Passo Torsolèto.



Il 2 luglio 2006 si daranno battaglia all’ultimo sudore alcune centinaia di appassionati del podismo d’alta quota, assistiti da un numero quasi pari di volontari, distribuiti nei tanti punti di controllo-ristoro del percorso e catechizzati a dovere la sera prima della partenza, medium un direttore di gara il cui nome è una garanzia: Adriano Greco.

Al parterre come in quota, gente entusiasta di vivere un’autentica festa dello Sport coniugato alla Montagna, pronta ad applaudire e incitare chi, ultimo o primo al traguardo, compie il gesto gratuito ed eccitante di misurarsi con sé stesso, prima ancora che con gli altri.

Maestro di cerimonie, coadiuvato da cento e uno volontari, come sempre l’infaticabile Giacomo Salvadori, ideatore e anima della competizione.



Restano due domande. E due risposte.

1 – Perché i podisti lo fanno? Perché, semplicemente, correre in montagna è bello. Qualcuno ha detto addirittura: “da quando corro gare come la Sentiero 4 Luglio non provo più interesse per le corse in pianura, specie in ambiente urbano”.

2 – Perché gli organizzatori lo fanno? Perché lo skyrunning è una delle più azzeccate invenzioni sportive degli ultimi decenni. O, perlomeno, è il più efficace ed accettabile compromesso tra necessità di promuovere la Montagna – magari proprio quella minore – e competizione sportiva, senza il cui pathos non si risveglia l’interesse di più ampie schiere di frequentatori consapevoli. E, va da sé, quello dei Media che ne cantino festose elegie.



Info e iscrizioni

www.cortenogolgi.it/sport

Tel. (+39) 348 7834955 (Giacomo Salvadori).





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