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La storia non va dimenticata. Giugno del 1944. In Val Grande ha luogo uno dei più tremendi rastrellamenti nazifascisti che la storia conosca. Diciassettemila divise brune danno il via ad una spietata caccia all’uomo che mira all’uccisione di 500 partigiani del Verbano Cusio Ossola. Al termine di quest’azione di morte le vittime saranno 300 e tra di esse anche la popolazione civile.

Di questo terribile momento restano tracce sui sentieri che furono teatro di quella giornata. Così la Casa della Resistenza di Fondotoce e il consorzio Guide Wilderness, sotto la guida di Renato Bavagnoli, propongono un trekking a tappe, da domenica 19 giugno a domenica 26 giugno, il “Sentiero Chiovini”. La partecipazione è gratuita ed è possibile partecipare anche ad una sola delle sette tappe proposte.



Il 19 giugno è la partenza: il Sentiero Chiovini parte da Fondotoce per arrivare a Finero dopo 8 tappe con un percorso inedito. La partenza della prima tappa sarà durante la manifestazione di Fondotoce in ricordo dei 43 fucilati. Si andrà a Ompio, dapprima lungo il Sentiero azzurro e quindi a Mergozzo, Vercio ed infini al rifugio Fantoli (pernottamento).



Il giorno successivo si entra in Valgrande con un lungo itinerario verso Corte Bué, il ponte di Velina, Baserga, Cicogna. Quindi la terza tappa, tutta in Val Pogallo, salendo dapprima all’Alpe Prà con il suo celebre masso cuppellato e l’ampio panorama su laghi e Alpi, per scendere poi a Pogallo. Si risale, si guada il Rio Pianezzoli fino a giungere all’ampia radura di Pian di Boit.



Il 22 giugno una tappa lunga: si esce dal Parco della Valgrande per entrare e percorrere la valle Cannobina. Da Pian di Boit si sale alla bocchetta di Terza per scendere, seguendo il Cannobino, fino a Finero. Per strada si prosegue per Creves e Cursolo da dove parte l’ampia mulattiera per Montevecchio e il suo comodo rifugio. Lunga ma non difficile con il momentaneo ritorno alla civiltà (subito abbandonata) che permetterà il rifornimento di vivande.



Quinta tappa, o meglio, “tappone”: si attraversa il confine con la Svizzera per giungere a Palagnedra, nella Centovalli. Si risalgono i ripidi prati di Montevecchio fino alla cima del Torreggia; quindi per cresta fino a pian delle streghe; si ridiscende per un ripidissimo canalone e si sbuca al rifugio gestito dagli Alpini per la sosta pranzo. Si continua fino alla Caserma del Sasso Rosso dove si passa il confine. Piccola risalita alla Forcola e di nuovo in discesa seguendo il versante del Gridone fino a Palagnedra.



Sesta tappa, 24 giugno: semialpina tutta in territorio Ticinese (CH) che da Palagnedra risale il versante boscato per inserirsi poi nel canalone roccioso che sbuca alla bocchetta di valle. Si scende per poco fino alla capanna al Legn gestita dagli amici di Brissago dove la fatica scompare di fronte allo scenario sul lago Maggiore.



Settima tappa: Dall’anno prossimo il Sentiero Chiovini si concluderà a Cannobio, ma per quest’anno – nell’intenzione degli organizzatori – si vuole essere presenti alla manifestazione in ricordo dei caduti di Finero.



Dopo sette giorni a zonzo per valli e monti tra Verbano e Ticino, pronti per scendere a Finero e partecipare alla manifestazione ripercorrendo a ritroso la mulattiera già risalita due giorni prima. Breve e degno finale di questo lungo trekking lungo i sentieri usati 60 anni fa da partigiani ed ebrei per sfuggire alla brutale repressione nazifascista. Entrato a far parte dei sentieri della Memoria delle Alpi (progetto della UE), dall’anno prossimo tutto il percorso sarà dotato di segnaletica specifica.



Info

www.guidewilderness.com

Renato Bavagnoli





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