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Sabato 22 ottobre, sulle nevi di Sölden, prenderà il via la Coppa del mondo di sci alpino, con il classico slalom gigante femminile. La domenica a scendere in campo saranno gli uomini del Circo Bianco.

Oggi proviamo a dare uno sguardo alle condizioni di salute di questo grande ghiacciao alpino, in forte ritiro nel corso degli ultimi decenni, a causa del surriscaldamento globale, il famigerato Global Warming.

Dall’immagine di apertura dell’articolo, nonostante la diversa inquadratura, si può chiaramente comprendere come una parte consistente della massa glaciale si sia fusa nel corso degli ultimi 30 anni. Alcuni glacilogi sostengono che oltre i 2/3 terzi dei ghiacciai delle Alpi, entro la fine del secolo, saranno scomparsi.

Dalla fine dell’ultima glaciazione, risalente a circa 10.000 anni fa, i ghiacciai alpini si sono già ritirati fino alla totale scomparsa e quidi, anche in passato, essi non erano sempre così come li vediamo oggi o come li hanno visti i nostri antenati.  In epoca romana, ad esempio, erano molti più piccoli, perché il clima era più mite. Per questo motivo nel corso degli ultimi 150 anni, i glaciologi hanno ritrovato resti di alberi e di boschi sotto i ghiacciai delle Alpi, a dimostrazione che la linea degli alberi si  trovava molto più in alto.

Il Politecnico di Zurigo (ETH-Z) sostiene che il ritiro dei  ghiacciai alpini continuerà per i prossimi cento anni, anche se il clima non dovesse diventare più caldo. Lo studio è stato pubb licato  sulla rivista “Journal of Geophysical Research”.

Ai nostri giorni, ciò che ci sorprende e preoccupa, è la velocità del mutamento climatico, velocità che una nutrita schiera di illustri studiosi collega alla componene antropica del surriscaldamento globale, dovuta all’immisisone di gas serra nell’atmosfera da parte delle attività umane.

Tornando alle gare di sci, per ora gli amici austriaci mantengono in vita il  Rettenbach Gletschern con i teli geotessili, salvando, di anno in anno, l’apertura della Coppa del mondo di sci. Una buona notizia per lo sport, ma una magra consolazione per le nostre montagne e le loro risorse, che costituiscono un patrimonio prezioso da consegnare alle future generazioni.

Foto credits: https://www.annescountrygallery.co.uk e panocam.skiline.cc/rettenbach

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