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Si terrà a Moretta, nel cuneese, sabato 19 febbraio ore 9.00 il convegno “Pastorizia: un mestiere multifunzionale da difendere”, organizzato dalla Regione Piemonte a sostegno delle attività e delle comunità pastorali che ancora resistono, garantendo alla montagna di sopravvivere all’abbandono e perpetrando i valori antichi di culture e tradizioni millenarie.

La sede dell’incontro sarà il locale Istituto Lattiero Caseario, da molti anni centro di fondamentale importanza per lo sviluppo di attività formative sulla caseificazione rivolte spesso a piccole aziende trasformatrici. Proprio tra queste ritroviamo quegli allevamenti, in prevalenza greggi di ovi-caprini, che l’iniziativa vorrebbe venissero protetti in quanto realtà particolarmente preziose per il territorio montano.

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Nel corso del Convegno l'Assessore all'Agricoltura e foreste, Caccia e pesca della Regione Piemonte Claudio Sacchetto, i funzionari e i tecnici della Direzione regionale del medesimo assessorato e delle diverse Comunità Montane, insieme ai responsabili scientifici  del Dipartimento di Scienze Zootecniche dell'Università di Torino, alla ricercatrice e scrittrice Marzia Verona, al professor Michele Corti dell'Università di Milano, tracceranno l'importanza del progetto triennale “Sostenibilità dell’allevamento pastorale in Piemonte: individuazione ed attuazione di linee di intervento e supporto”, finanziato dalla Regione Piemonte medesima. Grazie a questa iniziativa, la pastorizia piemontese aspira al recupero di quella posizione economica ma anche ecologica e culturale che gli compete, ora depressa da tanti anni di sostanziale disinteresse.

Sul piano ambientale, particolarmente significativo al proposito è il ruolo di appoggio del Parco Naturale Orsiera-Rocciavrè, in provincia di Torino, attraverso il suo Presidente Mauro Deidier, mentre su quello culturale è evidente l’interesse espresso dall'Ecomuseo della Pastorizia e dalla Comunità Montana Valle Stura in provincia di Cuneo, attraverso le indicazioni di Stefano Martini e Antonio Brignone. Tra i molteplici aspetti l'iniziativa intende verificare l’impatto a medio-lungo termine sui diversi sistemi pastorali della problematica “convivenza” con il lupo attraverso l'individuazione di criticità rappresentate dai danni diretti e indiretti legati alla predazione, all'aumento dei costi di manodopera, al mantenimento ed alla gestione dei cani da difesa, etc.
A tale proposito, è prevista la partecipazione al convegno di referenti del “Progetto Lupo”  della Regione Piemonte. Difficoltà, ancora più gravi, di questo mondo dipendono dall'attuale regime contrattuale e da quella che è in definitiva l'incertezza della definizione e del ruolo odierno della figura del pastore, così significativa per i nostri ambienti grazie anche alla ricchezza offerta attraverso produzioni casearie uniche.

Testimonianze dirette di pastori, anche d'oltralpe,
accomunati da analoghe difficoltà, completeranno il quadro dell'evento di Moretta, al fine di sensibilizzare l’opinione pubblica nei confronti di questa figura, per la sua attività e per l’importanza che essa riveste nella gestione del territorio, oltre che per i suoi fondamentali valori culturali. All'interno del progetto verrà proposta la realizzazione e formazione di figure professionali idonee al sostegno dell’attività pastorale e allo sviluppo strategico della medesima, sul modello "francese" (es. scuola del pastore), anche con l’obiettivo di realizzare una rete di riferimento per la pastorizia odierna.

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