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TRENTO – Era tra i film più attesi. Per la prima volta sugli schermi italiani. La giuria internazionale del 52° Filmfestival internazionale montagna esplorazione avventura Città di Trento, presieduta dal regista Maurizio Nichetti, non ha avuto dubbi: la Genziana d’Oro – Gran Premio “Città di Trento” è andata a “Touching the void”, del regista scozzese Kevin MacDonald. Un capolavoro. Girato fra il Perù e le Alpi – e tratto dal libro “La morte sospesa” di Joe Simpson – il film ricostruisce una delle storie più conosciute dell’alpinismo moderno. Un’impeccabile regia e una solida produzione guidata da John Smithson per un film assolutamente fedele alla storia originale. Per la giuria si tratta di un vero capolavoro: un film originale che combina la tecnica del film a soggetto con quella del documentario, che segna uno standard, destinato a diventare esempio e termine di paragone per i film di montagna a venire.



La Genziana d’oro – Premio della Città di Bolzano al miglior film di montagna è stato vinto dal film “Au sud des nuages” di Jean Francois Amiguet (CH), uno spaccato del villaggio globale che è il mondo raccontato con umorismo e tenerezza. Protagonista è un contadino di un piccolo villaggio svizzero che, persi tutti i suoi affetti più cari, parte per la Cina con un gruppo di amici che però lo abbandoneranno lungo la strada.



Le Genziane d’argento sono state così assegnate: la Genziana d’Argento per il miglior film di sport e avventura sportiva ex aequo a due film in qualche modo complementari. “Socialmente inutile” di Andrea Frigerio (I), e “Dolomites Trance” di Ride Planets, un cortometraggio tecnicamente perfetto e spettacolare concentrato su due discipline sportive: l’ arrampicata e il base jumping.



La Genziana d’argento per il miglior film di esplorazione è stata vinta dall’australiano “Alone across Australia” di di Jon Muir e Ian Darling: è la storia di un moderno Robinson Crosue, che attraversa l’Australia in solitaria, a piedi.

La Genziana d’argento al miglior film di ambiente montano e di promozione dello sviluppo sostenibile è finita nelle mani del regista italiano Marco Preti, in concorso con “Papuas”. Qui il protagonista è un uomo che alle prese con l’ignoto e l’imprevedibile.

La giuria ha poi assegnato un premio speciale al film Ergy del regista kirghizo Marat Sarulu. Il premio del pubblico, istituito quest’anno per la prima volta, è stato attribuito al film del regista russo Alexander Rogozhkin Kukushka.







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