Select Page

La Valle d’Aosta reagisce negativamente alla decisione dei ministri dei trasporti francese e italiano, Pietro Lunardi e Gilles de Robien che, nel corso di un incontro hanno deciso di riattivare il doppio senso di circolazione per i mezzi pesanti, attraverso il tunnel del Monte Bianco. Una decisione che ha lasciato sbigottiti i vertici del consiglio regionale della Vallèe ed i parlamentari aostani. Proprio la Regione Valle d’Aosta si era resa disponibile ad una collaborazione con il ministro dei trasporti italiano, per giungere ad una revisione del regolamento vigente nella direzione di una riduzione del 50% dei passaggi. Ora, con un’interrogazione al Consiglio d’Europa, comincerà la controffensiva regionale, per fare chiarezza su una decisione verticistica, presa senza coinvolgere i governi locali.

Ma la crisi sul fronte del Monte Bianco è solo una delle voci di una questione alpina complessa e contraddittoria. Proprio alcuni giorni orsono il governo francese aveva annunciato la chiusura, a partire dal 31 gennaio 2003, dei valichi del Monginevro e della Maddalena, per motivi di sicurezza. Agli autotrasportatori imbestialiti si è accompagnato un “respiro” di sollievo da parte delle popolazioni locali, da mesi soffocate dal passaggio dei bisonti della strada. In Valle Stura e nella Valle dell’Ubaye” sottolinea la Cipra in un comunicato “i TIR attraversano centri storici molto stretti mettendo in serio pericolo le abitazioni e le persone; altrettanto succede al Monginevro, con 5-600 TIR al giorno sulla ripida strada, spesso gelata, che da Cesana o da Briancon sale al Colle attraversando il centro di Claviere”.

Giovedì 9 gennaio il gruppo dei Verdi del Parlamento Europeo ha tenuto un convegno a Bruxelles sul tema “Convenzione delle Alpi e trasporti sostenibili nelle zone sensibili”. Con una risoluzione elaborata al termine dei lavori, chiede all’UE di presentare un programma sul versante dei trasporti sostenibili sull’arco alpino, in armonia con i protocolli della Convenzione delle Alpi. In particolare le richieste si orientano su alcuni punti:

– una limitazione del numero dei viaggi di mezzi pesanti legata a criteri ambientali e sanitari;

– valori limite più severi per le emissioni inquinanti e acustiche;

– un aumento del pedaggio per i mezzi pesanti;

– il finanziamento di misure per la protezione dell’ambiente e della sicurezza mediante le entrate derivanti dai pedaggi,;

– l’introduzione di misure immediate e la possibilità di adottare ulteriori misure a livello regionale.

Alla luce delle conclusioni dei verdi europei, appaiono ancora più sconcertanti le recenti decisioni prese dai governi italiano e francese. Va ricordato che la Valle d’Aosta ha già incaricato l´assessore alla Sanità Roberto Vicquéry di accertare le ricadute sull´inquinamento e sull´aumento del traffico, grazie ad una serie di campagne di monitoraggio, affidate all´Arpa e all´Usl.

Sul fronte orientale delle Alpi, nel Tirolo austriaco, le decisione prese paiono maggiormente concrete ed incisive. Il capo del governo del Land Tirolo, Herwig van Staa, ha dichiarato di voler limitare il traffico di transito attraverso il Tirolo mediante un aumento dei pedaggi applicati ai mezzi pesanti. Anche in questa regione si è ormai giunti ad una vera e propria emergenza sanitaria, denunciata dall’ordine dei medici dell’Austria, con un appello all’Unione Europea “affinché si impegni a migliorare ulteriormente la situazione del traffico di transito ai sensi della tutela della salute delle popolazioni coinvolte”. Proprio i medici austriaci denunciano come in alcune regioni siano in aumento le affezioni croniche delle vie respiratorie ed i disturbi psichici causati dall’inquinamento acustico.





Share This